06.10.2012

Questo libro non è una biografia, e
nemmeno l'apologia di un uomo - prima ancora che artista - esemplare; è il
racconto per frammenti (recensioni, testimonianze, interviste) dei suoi
pensieri. Uscito di scena quasi in silenzio ormai dieci anni fa: con dignità
estrema, così come aveva vissuto. Invece di sfruttare il facile pietismo,
puntare al cuore e alla lacrima in punta di ciglio, strizzare l'occhio a
chierici e perpetue con l'ansia di samaritanesimo (poverino, però che bella
voce). Un marxista che non ha mai abiurato. Nemmeno quando conveniva farlo. Un
cantautore in trincea. Un cantautore politico. Ma Pierangelo Bertoli è stato
anche un musicista autentico. Amava il blues. Veniva dal blues. Credeva che il
contenuto di una canzone non dovesse passare per forza dalle ballate in minore.
Una sorta di dovere nei confronti di chi ascolta. Per cui spazio alla
bossanova, alle chitarre elettriche, alla batteria, al rock. Possibile cantare
cose serie senza piangersi addosso: solidarietà di classe, emigrazione,
sfruttamento, e farlo attraverso strofe e incisi che restassero appiccicati
addosso. Pierangelo Bertoli passava per duro. In realtà era solo sincero.
Diretto. Colloquiale. Votato al giusto e al vero, come le canzoni che scriveva
e che cantava. Il DVD allegato raccoglie il meglio del suo repertorio live,
filmato nel corso dell'Italia d'oro tour (1992), e una lunga intervista inedita
in cui vengono ripercorsi i momenti salienti della carriera.
MolteniM ha commentato il 07/10/2012
Condivido tutto. Aggiungo solamente che Bertoli va ricordato per quella che è stata la prima canzone esplicitamente ambientalista e sicuramente la più famosa "Eppure soffia". A dimostrazione che non solo era una persona onesta e coerente ma anche un uomo e un cantautore con lo sguardo "dritto e aperto nel futuro".
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