di Giuseppe Marazzini
20.04.2011
Sì, il voto unanime dei miei colleghi consiglieri sulla mozione “a difesa delle comunità cristiane oggetto di violenze e discriminazioni e per la tutela della libertà religiosa”, nella seduta del 14 aprile u.s., mi ha lasciato incredulo. Non ero presente ma da quanto mi è stato raccontato e per quanto ho letto mi appaiono oscure le motivazioni che hanno determinato la condivisione di detta mozione da parte, in particolare, di consiglieri del Pd e dell’Italia dei Valori. Incautamente sono caduti nella trappola ideologica ben congegnata da Comunione e Liberazione. Ha ragione chi sostiene che non c’era motivo di votare una mozione contro la violenza, è ovvio che la violenza è sempre da condannare, da qualunque parte venga ed in misura ancor maggiore quando si vogliono negare i diritti fondamentali dei cittadini quali il diritto di parola, di pensiero e quello di professare la propria fede religiosa.
Insensibile alla sorte delle comunità cristiane? Assolutamente no, sono una persona di spirito libero, per me ognuno può professare il credo religioso che desidera basta che il suo credo rispetti la scelta degli altri, e sono impegnato a far sì che le religioni non siano violente ma siano per il dialogo interreligioso. E, poi, scusate, da troppo tempo, noi cristiani, stiamo calpestando il diritto alla pari dignità e all’esistenza di milioni di persone.
Non reagiamo a fatti violenti contro persone inermi, violenze che facciamo finta di non vedere e che a un buon cristiano dovrebbero suscitare quantomeno un senso di disagio e di repulsione: giovani uomini, donne e bambini che affogano nel tentativo di migliorare le loro condizioni di vita, bambini che muoiono nel fuoco delle loro baracche o dal freddo e che noi vorremmo rilegati in ghetti, altri che muoiono di fame per imbandire le nostre tavole e, ricordiamocelo, tante di queste persone professano la fede cristiana.
Per queste ragioni ritengo che la mozione votata tradisce lo spirito stesso di coloro che si sono sacrificati per le libertà religiose in modo particolare i cristiani. A che serve essere dei cristiani ipocriti?
PDL - Mozione a difesa delle comunità cristiane oggetto di violenze e discriminazioni e per la tutela della libertà religiosaPer ingrandire cliccare sull'immagine, poi usare lo zoom
Testo rielaborato della mozione a difesa delle comunità cristiane (Marazzini)
Considerato
Che la diseguaglianza e l’ingiustizia nel mondo hanno creato “popoli obesi” e “popoli scheletrici”, situazione frutto di una sconsiderata ed insensata corsa alla ricchezza e che l’Occidente in quanto tale non è l’ultimo dei responsabili.
Che le uccisioni dei Cristiani, in quanto professanti la loro fede, per la maggior parte dei casi, sono vittime innocenti di gruppi estremisti che, con azioni violente e criminali, strumentalizzano le giuste aspirazioni di libertà e giustizia di popoli oppressi e sfruttati.
Che fin tanto non si riuscirà a far cessare le pratiche di sfruttamento ed oppressione, in particolare nelle aree geografiche dell’America Centrale, dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia, difficilmente ci sarà giustizia e senza giustizia non potrà esserci libertà: nemmeno quella religiosa.
Che la libertà di professare e praticare la fede religiosa costituisce un diritto umano fondamentale riconosciuto e ribadito dalle più importanti norme internazionali, quali l’art. 8 della Dichiarazione Universale e l’art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Che in Italia la libertà religiosa è garantita dalla Costituzione agli artt. 8 e 19.
Che nel corso del 2010 e nei primi mesi del 2011 gravi attentati hanno colpito le comunità cristiane di Egitto, Nigeria, Filippine, Iraq, Pakistan, Indonesia, Laos, Vietnam, Myammar Algeria provocando centinaia di morti.
Che in Pakistan Asia Bibi è stata condannata a morte per aver affermato la propria fede religiosa e che sono stati uccisi solo perché cristiani il vescovo Mons. Padovese in Turchia e, proprio in questi ultimi giorni, il ministro pachistano Shahbaz Bhatti.
Ritenuto
Che l’affermazione e la tutela dei diritti umani fondamentali fra cui quello della libertà religiosa, debba costituire un’assoluta priorità per le istituzioni dei paesi democratici.
Che l’Italia, per la sua particolare posizione geografica e l’intensità di rapporti economici, sociali e culturali con parecchi paesi del bacino Mediterraneo e del Medio Oriente, è una nazione caratterizzata da una sempre più crescente immigrazione da parte di popolazioni di diverse religioni con le quali, senza nessuna discriminante, da tempo le diverse professioni di fede hanno istruito un proficuo percorso di dialogo interreligioso.
Che di fronte alla crescita di episodi di violenza e discriminazione che vengono perpetrati in diversi Paesi, occorre una ferma presa di posizione, a tutti i livelli, affinchè queste cessino e, di contro si sostengano la tolleranza e il dialogo tra le diverse religioni.
Che il Presidente Napolitano in un messaggio indirizzato al Pontefice ha detto con forza: basta alle persecuzioni contro i Cristiani nel mondo. Ribadendo che non si può restare inerti di fronte “alla drammatica e sistematica violazione delle libertà individuali cui si sta assistendo in diverse parti del mondo”.
Che ancora manca una iniziativa forte e decisa della diplomazia internazionale, dell’ONU, dell’Unione Europea in difesa di un valore universale ed inviolabile come la libertà religiosa.
Il Consiglio Comunale di Legnano
esprimendo la più ferma condanna degli atti di violenza rivolti contro la comunità cristiane e ogni altro atto rivolto ad impedire la libera e pacifica pratica del culto religioso, IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A farsi promotori e sostenitori, a tutti i livelli, di ogni iniziativa volta a tutelare la libertà religiosa e a far cessare le violenze e le discriminazioni a danno delle comunità cristiane;
A sollecitare un impegno puntuale ed indifferibile delle istituzioni nazionali ed internazionali a dell’Unione Europea in particolare affinchè:
1. assumano una precisa posizione di condanna di tutti gli episodi di violenza e discriminazione religiosa e di violazione del diritto alla libertà di professare la propria fede;
2. facciano cessare ogni tipo di discriminazione e persecuzione a carattere religioso;
3. si facciano garanti della tutela del diritto alla libertà religiosa.
NOTA: la mozione modificata da Marazzini è stata consegnata a tutti i capi gruppo due settimane prima della discussione in aula nel tentativo di aprire un confronto scevro da ogni condizionamento ideologico. Così non è stato, molti hanno preferito arrocarsi nella difesa acritica della cristianità occidentale.
“Consiglio, zero interventi sul piano Erif, ma lungo dibattito sulla Libertà religiosa” - La Prealpina, martedì 19/04/11 pag. 21
agenzia fides - ASIA/PAKISTAN - La società civile: la missione di Bhatti continuerà
George Harrison - My Sweet Lord [2000]
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