di Luca Nazari
LA PREALPINA
Venerdì 27/05/2011 - pag22
Sindacati, dipendenti e famiglie degli ospiti annunciano battaglia. Ma il sindaco rassicura e conferma: «A giugno il bando»
Aumento delle rette, qualità del servizio, cambio del rapporto di lavoro dei dipendenti. Sono i tre punti salienti su cui l'altra sera si è imperniata l'assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil di Legnano, Castano, Magenta e Abbíategrasso alla parrocchia di San Pietro, riguardo al futuro della casa di riposo Accorsi, che l'amministrazione comunale ha annunciato di vendere per rispettare i parametri del Patto di stabilità. Una privatizzazione su cui i dipendenti della struttura, gli ospiti e i loro familiari si sono detti nettamente contrari e annunciano ora iniziative di protesta. Durante l'incontro sono emerse molte preoccupazioni sia sul versante dei lavoratori che di quello delle famiglie: «Questa casa dì riposo è un bene di tutta la città, pagata dai legnanesi, non può essere venduta ai privati anche perché dà un servizio essenziale in un momento in cui la città invecchia e i figli perdono il lavoro».
Qualcuno durante il dibattito si è anche domandato se i legnanesi sanno veramente quello che sta succedendo, mentre altri hanno criticato l'atteggiamento della giunta di centrodestra che "decide senza consultare i cittadini", e più in generale è stato messo sotto accusa il meccanismo di funzionamento del consiglio comunale. Criti-che anche al Palio: «Ma quanto ci costa ogni anno? Perché, non dirottare queste risorse ai servizi sociali». Presenti due consiglieri di opposizione che non hanno mancato d'intervenire (Marazzini della Sinistra e Giordano dell’Idv). L’atteggiamento complessivo è stato molto duro: il piano di vendita proprio non piace. Anche perché, hanno motivato i rappresentanti dei pensionati delle varie sigle sindacali, “il Comune deve dare servizi soprattutto alle fasce più deboli, non si può sempre chiamare in causa il privato che punta ovviamente a fare business".
«Occorre trovare il modo - ha spiegato Giovanni Sartini della Cgil - di coinvolgere in questa battaglia tutta la città e non solo chi è direttamente toccato». Anche i colleghi Oliva (Cisl) e Dell'Acqua (Uil) hanno rilanciato la necessità di aprire un confronto con l'amministrazione comunale per individuare un percorso d'interventi che dovrà garantire "agli utenti il mantenimento dei costi in previsione dell'inevitabile aumento delle rette, e ai lavoratori il mantenimento dei livelli occupazionali e le tutele contrattuali oggi esistenti", Così già domani mattina e sabato prossimo saranno organizzati gazebo al mercato con volantinaggi e raccolta di firme.
Ieri il sindaco Lorenzo Vitali informato dell'andamento dell'assemblea, ha voluto però lanciare un messaggio preciso: «E' già stato detto chiaramente che tutti gli ospiti saranno tutelati. Ho l'impressione che si voglia continuare a fare del terrorismo perché sono già previste per i prossimi anni compensazioni e integrazioni per le rette sia degli attuali che dei futuri ospiti». Il primo cittadino ha anche annunciato che tutti punti saranno chiariti con le parti in causa nelle sedi opportune. Ma sui tempi del bando non si sgarrerà: «Sarà pronto per metà giugno e contiamo di assegnarlo a settembre».
LE CANZONI DI PROTESTA
sabato 28 maggio 2011
giovedì 26 maggio 2011
“ACCORSI”… QUALE FUTURO???...
di Giuseppe Marazzini
26.05.11
È con questa domanda che ieri sera mercoledì 25 giugno presso una sala della parrocchia S. Pietro si è aperta l’assemblea sindacale di CGIL-CISL-UIL, unitamente ai sindacati di categoria e della RSU del Comune. È stata una assemblea partecipata, c’erano decine di lavoratrici e lavoratori, erano presenti “nonni e nonnine” ospiti della Accorsi e i loro parenti. Le organizzazioni sindacali unitariamente hanno confermato la loro contrarietà per le scelte adottate dall’amministrazione comunale di vendere il nuovo immobile destinato alla R.S.A. Accorsi. È stata evidenziata la gravità della scelta, mettendola in relazione al particolare momento di crisi economica che colpisce il reddito di molte famiglie e che mette a rischio il posto di lavoro di chi opera all’interno della struttura. Diversi interventi dei parenti e degli ospiti hanno messo in evidenza l’incongruenza della scelta fatta dal Sindaco, e proprio il Sindaco è stato preso di mira per la sua insensibilità alla relazioni umane, reazioni comprensibili e più che condivisibili; una persona ospite della casa di riposo ha chiesto: “perchè il Sindaco non viene a parlare con noi?”
Fra i diversi interventi c’è stato quello del consigliere comunale Giordano Raffaele dell’Italia dei Valori e di Marazzini Giuseppe della Sinistra Legnanese. Quest’ultimo si è preso l’impegno, oltre che continuare la battaglia con gli altri consiglieri di opposizione per contrastare la scelta della’amministrazione, di riportare all’interno degli stessi gruppi consiliari la richiesta di un Consiglio Comunale aperto con all’ordine del giorno la questione della Accorsi.
Il Comune non può abbandonare i nostri “vecchietti” al mercato dei servizi alla persona, non può lasciare che i bisogni di una popolazione che diventa sempre più anziana, siano preda della cultura della mercificazione della salute. La casa di riposo Accorsi è un bene comune, come se fosse l’acqua che usiamo tutti i giorni, e in quanto tale va difesa e deve rimanere pubblica.
Siete tutti invitati a seguire le varie iniziative sindacali e politiche che verranno messe in cantiere per contrastare la scelta fatta dall’amministrazione comunale di abbandonare l’Accorsi.
il vecchietto - Domenico Modugno
26.05.11
È con questa domanda che ieri sera mercoledì 25 giugno presso una sala della parrocchia S. Pietro si è aperta l’assemblea sindacale di CGIL-CISL-UIL, unitamente ai sindacati di categoria e della RSU del Comune. È stata una assemblea partecipata, c’erano decine di lavoratrici e lavoratori, erano presenti “nonni e nonnine” ospiti della Accorsi e i loro parenti. Le organizzazioni sindacali unitariamente hanno confermato la loro contrarietà per le scelte adottate dall’amministrazione comunale di vendere il nuovo immobile destinato alla R.S.A. Accorsi. È stata evidenziata la gravità della scelta, mettendola in relazione al particolare momento di crisi economica che colpisce il reddito di molte famiglie e che mette a rischio il posto di lavoro di chi opera all’interno della struttura. Diversi interventi dei parenti e degli ospiti hanno messo in evidenza l’incongruenza della scelta fatta dal Sindaco, e proprio il Sindaco è stato preso di mira per la sua insensibilità alla relazioni umane, reazioni comprensibili e più che condivisibili; una persona ospite della casa di riposo ha chiesto: “perchè il Sindaco non viene a parlare con noi?”
Fra i diversi interventi c’è stato quello del consigliere comunale Giordano Raffaele dell’Italia dei Valori e di Marazzini Giuseppe della Sinistra Legnanese. Quest’ultimo si è preso l’impegno, oltre che continuare la battaglia con gli altri consiglieri di opposizione per contrastare la scelta della’amministrazione, di riportare all’interno degli stessi gruppi consiliari la richiesta di un Consiglio Comunale aperto con all’ordine del giorno la questione della Accorsi.
Il Comune non può abbandonare i nostri “vecchietti” al mercato dei servizi alla persona, non può lasciare che i bisogni di una popolazione che diventa sempre più anziana, siano preda della cultura della mercificazione della salute. La casa di riposo Accorsi è un bene comune, come se fosse l’acqua che usiamo tutti i giorni, e in quanto tale va difesa e deve rimanere pubblica.
Siete tutti invitati a seguire le varie iniziative sindacali e politiche che verranno messe in cantiere per contrastare la scelta fatta dall’amministrazione comunale di abbandonare l’Accorsi.
il vecchietto - Domenico Modugno
domenica 22 maggio 2011
Tutta la sinistra al governo della città, nessuno escluso.
Ai responsabili politici dei seguenti partiti e movimenti:
Forte Salvatore - Partito Democratico
Cusumano Antonino - Italia dei Valori
Bigatti Nicoletta - Federazione della Sinistra
Pontani Rosanna - Sinistra Ecologia Libertà
Pisoni Angelo - Verdi
Bonfrate Eligio - Ass. Insieme per Legnano
Berti Daniele - Movimento 5 Stelle
Tutta la sinistra al governo della città, nessuno escluso.
Nel presentare la mia autocandidatura, ne disposta, ne imposta, ho deciso di rivolgermi direttamente alle elettrici ed elettori che fanno parte del popolo del centro sinistra e della sinistra, senza nessuna preclusione verso altri soggetti, che chiedono una partecipazione reale al cambiamento della città a prescindere dai loro sentimenti politici. Non avendo obblighi di partito e non essendo iscritto a nessuna delle due forze di Sinistra che rappresento in Consiglio Comunale, ho deciso, seguendo il mio spirito libero e ben sapendo di farlo, di andare oltre il tabù del tradizionale “tavolo” politico, pre condizione per l’investitura del futuro candidato sindaco, come è stato il modus operandi del centro sinistra negli ultimi vent’anni. Ritenendo questa modalità superata e poco entusiasmante, ho fatto una scelta: perché non assumermi direttamente la responsabilità del governo della città? Perché non mettere a disposizione della città la mia esperienza politica, umana e culturale fatta anche in tanti anni di Consiglio Comunale? Mi sono anche detto che le relazioni politiche per creare consenso alla mia autocandidatura devono avvenire alla luce del sole, nel modo più trasparente possibile e non nel chiuso delle stanze delle segreterie.
La gente deve sapere, conoscere e partecipare alla costruzione di un nuovo governo della città, e questo lo si deve fare subito, perchè dopo vent’anni di governo di centro destra non è pensabile di rovesciare le sorti negli ultimi due o tre mesi di campagna elettorale. Al governo della città bisogna arrivarci con un grande movimento popolare, un movimento che ricompatti tutte le anime della sinistra e che potrebbe andare anche oltre la sinistra stessa. Io credo di poter rappresentare i sentimenti di tantissime persone che vogliono andare in questa direzione.
Dobbiamo essere tutti coscienti che i cosidetti accordi “tecnici” fatti fra le segreterie politiche condizionano sia gli uni che gli altri e che questi tipi di accordi hanno sempre portato il popolo della Sinistra alla sconfitta elettorale. A mio modesto parere bisogna percorrere una nuova strada, bisogna cambiare metodi di lavoro, e per fare questo non solo, non bisogna escludere nessuno del popolo della sinistra, ma bisogna avere il coraggio di superare lo stereotipo psicologico del candidato cosidetto “MODERATO”.
Il mio modo di essere e di pensare mi fa dire con convinzione che molti cittadini legnanesi stanno aspettando questa scelta coraggiosa, una scelta che faccia capire che finalmente si può e si deve uscire dagli schemi ormai vetusti della “liturgia partitica” per entrare in quella della narrazione popolare. La nostra gente da tempo sta chiedendo democrazia diretta e non delegata, sta chiedendo di fare un lavoro politico comune e non un qualcosa derivato da una somma algebrica delle forze in campo. Come dicevo all’inizio la mia autocandidatura è rivolta a tutti coloro che vogliono misurarsi con un cambiamento vero, non legato a specifici interessi se non quello di lavorare con spirito di servizio per il benessere dei cittadini e della città.
Questi argomenti ed altri di interesse per la città, mi piacerebbe discuterli con voi. A vostra discrezione fatemi sapere dove e quando possiamo incontrarci.
Marazzini Giuseppe
Legnano, 20.5.2011
Medda Man – Flessibile
Forte Salvatore - Partito Democratico
Cusumano Antonino - Italia dei Valori
Bigatti Nicoletta - Federazione della Sinistra
Pontani Rosanna - Sinistra Ecologia Libertà
Pisoni Angelo - Verdi
Bonfrate Eligio - Ass. Insieme per Legnano
Berti Daniele - Movimento 5 Stelle
Tutta la sinistra al governo della città, nessuno escluso.
Nel presentare la mia autocandidatura, ne disposta, ne imposta, ho deciso di rivolgermi direttamente alle elettrici ed elettori che fanno parte del popolo del centro sinistra e della sinistra, senza nessuna preclusione verso altri soggetti, che chiedono una partecipazione reale al cambiamento della città a prescindere dai loro sentimenti politici. Non avendo obblighi di partito e non essendo iscritto a nessuna delle due forze di Sinistra che rappresento in Consiglio Comunale, ho deciso, seguendo il mio spirito libero e ben sapendo di farlo, di andare oltre il tabù del tradizionale “tavolo” politico, pre condizione per l’investitura del futuro candidato sindaco, come è stato il modus operandi del centro sinistra negli ultimi vent’anni. Ritenendo questa modalità superata e poco entusiasmante, ho fatto una scelta: perché non assumermi direttamente la responsabilità del governo della città? Perché non mettere a disposizione della città la mia esperienza politica, umana e culturale fatta anche in tanti anni di Consiglio Comunale? Mi sono anche detto che le relazioni politiche per creare consenso alla mia autocandidatura devono avvenire alla luce del sole, nel modo più trasparente possibile e non nel chiuso delle stanze delle segreterie.
La gente deve sapere, conoscere e partecipare alla costruzione di un nuovo governo della città, e questo lo si deve fare subito, perchè dopo vent’anni di governo di centro destra non è pensabile di rovesciare le sorti negli ultimi due o tre mesi di campagna elettorale. Al governo della città bisogna arrivarci con un grande movimento popolare, un movimento che ricompatti tutte le anime della sinistra e che potrebbe andare anche oltre la sinistra stessa. Io credo di poter rappresentare i sentimenti di tantissime persone che vogliono andare in questa direzione.
Dobbiamo essere tutti coscienti che i cosidetti accordi “tecnici” fatti fra le segreterie politiche condizionano sia gli uni che gli altri e che questi tipi di accordi hanno sempre portato il popolo della Sinistra alla sconfitta elettorale. A mio modesto parere bisogna percorrere una nuova strada, bisogna cambiare metodi di lavoro, e per fare questo non solo, non bisogna escludere nessuno del popolo della sinistra, ma bisogna avere il coraggio di superare lo stereotipo psicologico del candidato cosidetto “MODERATO”.
Il mio modo di essere e di pensare mi fa dire con convinzione che molti cittadini legnanesi stanno aspettando questa scelta coraggiosa, una scelta che faccia capire che finalmente si può e si deve uscire dagli schemi ormai vetusti della “liturgia partitica” per entrare in quella della narrazione popolare. La nostra gente da tempo sta chiedendo democrazia diretta e non delegata, sta chiedendo di fare un lavoro politico comune e non un qualcosa derivato da una somma algebrica delle forze in campo. Come dicevo all’inizio la mia autocandidatura è rivolta a tutti coloro che vogliono misurarsi con un cambiamento vero, non legato a specifici interessi se non quello di lavorare con spirito di servizio per il benessere dei cittadini e della città.
Questi argomenti ed altri di interesse per la città, mi piacerebbe discuterli con voi. A vostra discrezione fatemi sapere dove e quando possiamo incontrarci.
Marazzini Giuseppe
Legnano, 20.5.2011
Medda Man – Flessibile
mercoledì 18 maggio 2011
A proposito dell’impianto fotovoltaico del nuovo ospedale
La notizia, se confermata dalla dirigenza ospedaliera, mi lascia davvero sconcertato. Come, un gioiello della tecnologia che da solo basterebbe per dare energia a 600 appartamenti, non viene utilizzato per ragioni tecniche? Sono proprio curioso di sapere quali sono queste ragioni “tecniche”, che con la tecnica non si possono risolvere … Certo l’energia prodotta dall’impianto AMGA non verrà sprecata, ma non si centra l’obiettivo di un utilizzo integrato non solo ai fini di una riduzione dell’impatto ambientale, ma anche ai fini di una riduzione dei costi. Non vorrei che le vere ragioni “tecniche” siano invece le clausole presenti nella Convenzione di concessione per la costruzione e gestione del nuovo ospedale di Legnano, stipulata fra l’Azienda Ospedaliera e il concessionario Genesi Uno S.p.A. Nella convenzione, all’articolo 20 punto 6, si pattuisce che: “L’erogazione di energia elettrica, generata dall’impianto di Cogenerazione, superiore al quantitativo complessivo annuo di 5.000.000, KwhE verrà remunerato dal Concedente attraverso la tariffa di 0,04 €/KwhE. Tale costo aggiuntivo andrà calcolato su base annua rispetto al suddetto minimo garantito di quantitativo complessivo di energia elettrica prodotta attraverso gli impianti di cogenerazione”.
Sarebbe opportuno che l’Azienda ospedaliera chiarisca meglio questo passo della convenzione e con quale combustibile funziona l’impianto di cogenerazione. Dalla lettura della notizia si intuisce che il mancato utilizzo dell’energia elettrica prodotta dall’impianto AMGA, farà lievitare i costi energetici del nuovo ospedale e questo non farà certamente piacere alla collettività che sottoposta a continue “prediche” sul risparmio delle spese nella pubblica amministrazione e sugli sprechi nella sanità, si troveranno a pagare, sulla tassazione generale, una bolletta in più. Insomma una bella presa in giro.
Quanto sta accadendo mi convince sempre di più della necessità che Legnano si doti di un Piano Energetico Cittadino per individuare, con l’utilizzo di fonti rinnovabili, “progetti per raggiungere quote di autosufficienza energetica”, piano completamente assente nel PGT appena adottato, sottovalutazione da me fortemente criticata.
Sulla vicenda presenterò una interrogazione per chiedere il perché di questa mancata sinergia fra AMGA e AZIENDA OSPEDALIERA.
Giuseppe Marazzini - Consigliere di Sinistra Legnanese
18.05.2011
Articolo di Luigi Crespi
da LA PREALPINA
Mercoledì 18.05.2011 Pag.24
L'energia pulita di Amga non serve all'ospedale
I pannelli solari sono attivi dal 29 aprile. Ma per motivi tecnici l'Azienda non usa la corrente elettrica prodotta
L'impianto funziona, e anche meglio del previsto. Grazie a un ulteriore ampliamento e alla maggiore efficienza dei 7.800 moduli fotovoltaici, attaccata la spina il 29 aprile ci si è resi conto che la resa è superiore a 1,8 Megawatt, contro l'1,57 che due anni fa era stato previsto in fase di progetto. Solo che tutta questa corrente non serve al nuovo ospedale dì Legnano, che pur distando dieci metri dall'impianto realizzato da Amga compera l'energia di cui
necessita dalla rete nazionale. La stessa rete cui Amga vende l'energia pulita che produce, e che per motivi tecnici non può essere usata dall'ospedale.
La notizia è confermata dal direttore generalo di Amga Paolo Pagani, che facendo il punto a tre settimane di attivazione dell'impianto glissa sugli utilizzatori finali per elogiare invece i risultati ottenuti. Completato, l'impianto fotovoltaico nato sul parcheggio nel nuovo ospedale ha una superficie di oltre 30 mila metri quadrati, per un totale di 7.800 moduli fotovoltaici che saranno in grado di produrre ogni anno circa due milioni di Kilowattora evitando l'immissione nell'atmosfera di oltre 900 tonnellate all'anno di anidride carbonica. Per farla breve, l'impianto di Amga basterebbe per dare energia a 600 appartamenti, senza inquinare quanto inquinerebbero in un anno 260 automobili.
«Un gioiello - spiega Pagani -, che però non è collegato all'ospedale. Tutta l'energia elettrica prodotta è venduta al gestore nazionale». Ma come? L'impianto non era stato pensato per garantire circa il 30% del fabbisogno energetico del nuovo ospedale? Uno dei vantaggi illustrati due anni fa non era il fatto che l'energia sarebbe stata prodotta proprio lì dove ci sarebbe stato il suo utilizzatore finale? «In effetti queste erano le intenzioni - aggiunge Pagani -. Ma pare esistano dei problemi tecnici che rendono impossibile il collegamento. Quindi oggi Amga vende la sua energia ad altri».
Chiuse le vecchie fonderie come la Pensotti, con le sue sale operatorie e i suoi macchinari diagnostici supertecnologici oggi il nuovo ospedale è l'impianto più " energivoro" di tutta la città. Il consumo di punta può arrivare a 5 Megawatt, quello medio durante il giorno si aggira sui 4,5. Ed è proprio di giorno, quando per un'azienda l'energia elettrica è solitamente più cara, che in teoria l'impianto di Amga avrebbe potuto contribuire con i suoi 1,8 Megawatt di potenza "pulita", coprendo oltre un terzo del fabbisogno totale. Non fosse stato per quei "problemi tecnici" che evidentemente nessuno aveva previsto.
Franco Corelli - O sole mio
Sarebbe opportuno che l’Azienda ospedaliera chiarisca meglio questo passo della convenzione e con quale combustibile funziona l’impianto di cogenerazione. Dalla lettura della notizia si intuisce che il mancato utilizzo dell’energia elettrica prodotta dall’impianto AMGA, farà lievitare i costi energetici del nuovo ospedale e questo non farà certamente piacere alla collettività che sottoposta a continue “prediche” sul risparmio delle spese nella pubblica amministrazione e sugli sprechi nella sanità, si troveranno a pagare, sulla tassazione generale, una bolletta in più. Insomma una bella presa in giro.
Quanto sta accadendo mi convince sempre di più della necessità che Legnano si doti di un Piano Energetico Cittadino per individuare, con l’utilizzo di fonti rinnovabili, “progetti per raggiungere quote di autosufficienza energetica”, piano completamente assente nel PGT appena adottato, sottovalutazione da me fortemente criticata.
Sulla vicenda presenterò una interrogazione per chiedere il perché di questa mancata sinergia fra AMGA e AZIENDA OSPEDALIERA.
Giuseppe Marazzini - Consigliere di Sinistra Legnanese
18.05.2011
Articolo di Luigi Crespi
da LA PREALPINA
Mercoledì 18.05.2011 Pag.24
L'energia pulita di Amga non serve all'ospedale
I pannelli solari sono attivi dal 29 aprile. Ma per motivi tecnici l'Azienda non usa la corrente elettrica prodotta
L'impianto funziona, e anche meglio del previsto. Grazie a un ulteriore ampliamento e alla maggiore efficienza dei 7.800 moduli fotovoltaici, attaccata la spina il 29 aprile ci si è resi conto che la resa è superiore a 1,8 Megawatt, contro l'1,57 che due anni fa era stato previsto in fase di progetto. Solo che tutta questa corrente non serve al nuovo ospedale dì Legnano, che pur distando dieci metri dall'impianto realizzato da Amga compera l'energia di cui
necessita dalla rete nazionale. La stessa rete cui Amga vende l'energia pulita che produce, e che per motivi tecnici non può essere usata dall'ospedale.
La notizia è confermata dal direttore generalo di Amga Paolo Pagani, che facendo il punto a tre settimane di attivazione dell'impianto glissa sugli utilizzatori finali per elogiare invece i risultati ottenuti. Completato, l'impianto fotovoltaico nato sul parcheggio nel nuovo ospedale ha una superficie di oltre 30 mila metri quadrati, per un totale di 7.800 moduli fotovoltaici che saranno in grado di produrre ogni anno circa due milioni di Kilowattora evitando l'immissione nell'atmosfera di oltre 900 tonnellate all'anno di anidride carbonica. Per farla breve, l'impianto di Amga basterebbe per dare energia a 600 appartamenti, senza inquinare quanto inquinerebbero in un anno 260 automobili.
«Un gioiello - spiega Pagani -, che però non è collegato all'ospedale. Tutta l'energia elettrica prodotta è venduta al gestore nazionale». Ma come? L'impianto non era stato pensato per garantire circa il 30% del fabbisogno energetico del nuovo ospedale? Uno dei vantaggi illustrati due anni fa non era il fatto che l'energia sarebbe stata prodotta proprio lì dove ci sarebbe stato il suo utilizzatore finale? «In effetti queste erano le intenzioni - aggiunge Pagani -. Ma pare esistano dei problemi tecnici che rendono impossibile il collegamento. Quindi oggi Amga vende la sua energia ad altri».
Chiuse le vecchie fonderie come la Pensotti, con le sue sale operatorie e i suoi macchinari diagnostici supertecnologici oggi il nuovo ospedale è l'impianto più " energivoro" di tutta la città. Il consumo di punta può arrivare a 5 Megawatt, quello medio durante il giorno si aggira sui 4,5. Ed è proprio di giorno, quando per un'azienda l'energia elettrica è solitamente più cara, che in teoria l'impianto di Amga avrebbe potuto contribuire con i suoi 1,8 Megawatt di potenza "pulita", coprendo oltre un terzo del fabbisogno totale. Non fosse stato per quei "problemi tecnici" che evidentemente nessuno aveva previsto.
Franco Corelli - O sole mio
martedì 17 maggio 2011
Si riparla dell’interramento della ferrovia e del recupero della Colonia elioterapica
di Luca Nazari
La Prealpina – sabato 14.05.2011 pag.24
La maggioranza ha fatto strage degli emendamenti e degli ordini del giorno presentati dall’opposizione durante la discussione del Pgt. Ma tra le poche proposte approvate (all'unanimità) ce ne sono due che meritano un'attenzione particolare: la prima riguarda la ferrovia e la seconda la ex Colonia Elioterapica all'interno del Parco Bosco dei Ronchi. Circa la ferrovia, è passato un emendamento firmato dalla Sinistra che riprende l'ordine del giorno che era stato già approvato a novembre 2009: «Per conseguire l'obiettivo di
eliminare l'asta ferroviaria che divide in due la città e per evitare danni irreparabili ai residenti, - si legge nel testo – il Pgt individua nell'Interramento dei binari la soluzione prioritana». Inoltre "il sedime ferroviario rimasto libero sarà destinato a giardino floreale cittadino con percorsi cioclo-pedonali ".
Un sogno? Dipenderà sicuramente dalle risorse economiche disponibili, ma è abbastanza clamoroso che la maggioranza abbia voluto tornare a sottolineate direttamente nel Pgt che le soluzione prioritaria al problema, collegato strettamente all'ipotesi del terzo binario, debba essere quella dell'interramento, inizialmente giudicata irrealizzabile per motivi tecnici e finanziari. Nel prefigurare la Legnano del futuro, fa ben sperare anche l'ordine del giorno che il Consiglio ha approvato (sempre firmato dalla Sinistra) sulla Colonia Elioterapica, struttura che viene considerata tra le più importanti opere del razionalismo architettonico italiano (fu progettata dal celebre studio BBPR lo stesso della Torre Velasca di Milano) da troppi anni abbandonata a se stessa: «Il recupero funzionale ed energetico della Colonia - recita l'integrazione al Pgt, potrebbe essere un esempio applicato per Io sviluppo territoriale dal nome “territori virtuosi”.
Il recupero potrebbe essere in parte finanziato da bandi europei e dal recupero di questa struttura ne trarrebbe vantaggio non solo il quartiere Canazza, ma darebbe prestigio tutta la città». Il consiglio comunale ha così impegnato la giunta a "concertare con l’Azienda ospedaliera (oggi proprietaria dell’immobile, ndr) le azioni necessarie per far sì che la struttura possa essere recuperata e messa al servizio della città”.
Terzo binario in superficie... La città tagliata in due... Non deve accadere!
Viste di via Volturno con barriere ferroviarie alte 8 mt.
Legnano, Colonia Elioterapica - vista prospettica e in piantaPer ingrandire le immagini cliccare sulle stesse e poi utilizzare lo zoom
Il treno va - Paolo Conte
La Prealpina – sabato 14.05.2011 pag.24
La maggioranza ha fatto strage degli emendamenti e degli ordini del giorno presentati dall’opposizione durante la discussione del Pgt. Ma tra le poche proposte approvate (all'unanimità) ce ne sono due che meritano un'attenzione particolare: la prima riguarda la ferrovia e la seconda la ex Colonia Elioterapica all'interno del Parco Bosco dei Ronchi. Circa la ferrovia, è passato un emendamento firmato dalla Sinistra che riprende l'ordine del giorno che era stato già approvato a novembre 2009: «Per conseguire l'obiettivo di
eliminare l'asta ferroviaria che divide in due la città e per evitare danni irreparabili ai residenti, - si legge nel testo – il Pgt individua nell'Interramento dei binari la soluzione prioritana». Inoltre "il sedime ferroviario rimasto libero sarà destinato a giardino floreale cittadino con percorsi cioclo-pedonali ".
Un sogno? Dipenderà sicuramente dalle risorse economiche disponibili, ma è abbastanza clamoroso che la maggioranza abbia voluto tornare a sottolineate direttamente nel Pgt che le soluzione prioritaria al problema, collegato strettamente all'ipotesi del terzo binario, debba essere quella dell'interramento, inizialmente giudicata irrealizzabile per motivi tecnici e finanziari. Nel prefigurare la Legnano del futuro, fa ben sperare anche l'ordine del giorno che il Consiglio ha approvato (sempre firmato dalla Sinistra) sulla Colonia Elioterapica, struttura che viene considerata tra le più importanti opere del razionalismo architettonico italiano (fu progettata dal celebre studio BBPR lo stesso della Torre Velasca di Milano) da troppi anni abbandonata a se stessa: «Il recupero funzionale ed energetico della Colonia - recita l'integrazione al Pgt, potrebbe essere un esempio applicato per Io sviluppo territoriale dal nome “territori virtuosi”.
Il recupero potrebbe essere in parte finanziato da bandi europei e dal recupero di questa struttura ne trarrebbe vantaggio non solo il quartiere Canazza, ma darebbe prestigio tutta la città». Il consiglio comunale ha così impegnato la giunta a "concertare con l’Azienda ospedaliera (oggi proprietaria dell’immobile, ndr) le azioni necessarie per far sì che la struttura possa essere recuperata e messa al servizio della città”.
Terzo binario in superficie... La città tagliata in due... Non deve accadere!
Viste di via Volturno con barriere ferroviarie alte 8 mt.
Legnano, Colonia Elioterapica - vista prospettica e in piantaPer ingrandire le immagini cliccare sulle stesse e poi utilizzare lo zoom
Il treno va - Paolo Conte
domenica 15 maggio 2011
Salviamo la chiesetta della Ponzella
di Giuseppe Marazzini
15.05.2011
Durante la conferenza stampa inerente al PGT, promossa dai capi gruppo dell’opposizione (Gusmeri, Rotondi, Marazzini e Giordano), tenutasi venerdì 13 maggio, Marazzini ha lanciato un appello, condiviso anche dai suoi colleghi, all’immobiliare “Verrocchio” riguardo il nuovo immobile che dovrebbe sorgere adiacente all’antica (1728) chiesetta della Ponzella:
“chiedo all’immobiliare Verrocchio di sospendere per alcun i mesi l’inizio dei lavori di costruzione dell’immobile di cui ha già ottenuto il permesso di costruire per dare la possibilità ad alcuni operatori territoriali -gruppi di cittadini, istituti di credito, fondazioni, enti religiosi- di valutare la possibilità di riacquistare il terreno per poi destinarlo a giardino o piazzetta di pertinenza alla chiesetta della Ponzella”.
Verrà ascoltato questo appello? Speriamo di si, per dare valore sociale e dignità alle parti storiche della nostra città.
Altre notizie negli articoli:
" Marazzini “Una moratoria prima di iniziare a costruire" – Il Giorno Legnano 15/05/2011 pag.5
"Salviamo la Chiesa di Ponzella" - Settegiorni Legnano-Altomilanese 13/05/2011
Legnano - Chiesa della Ponzella del 1728
(Oratorio di Santa Maria Maddalena)
15.05.2011
Durante la conferenza stampa inerente al PGT, promossa dai capi gruppo dell’opposizione (Gusmeri, Rotondi, Marazzini e Giordano), tenutasi venerdì 13 maggio, Marazzini ha lanciato un appello, condiviso anche dai suoi colleghi, all’immobiliare “Verrocchio” riguardo il nuovo immobile che dovrebbe sorgere adiacente all’antica (1728) chiesetta della Ponzella:
“chiedo all’immobiliare Verrocchio di sospendere per alcun i mesi l’inizio dei lavori di costruzione dell’immobile di cui ha già ottenuto il permesso di costruire per dare la possibilità ad alcuni operatori territoriali -gruppi di cittadini, istituti di credito, fondazioni, enti religiosi- di valutare la possibilità di riacquistare il terreno per poi destinarlo a giardino o piazzetta di pertinenza alla chiesetta della Ponzella”.
Verrà ascoltato questo appello? Speriamo di si, per dare valore sociale e dignità alle parti storiche della nostra città.
Altre notizie negli articoli:
" Marazzini “Una moratoria prima di iniziare a costruire" – Il Giorno Legnano 15/05/2011 pag.5
"Salviamo la Chiesa di Ponzella" - Settegiorni Legnano-Altomilanese 13/05/2011
Legnano - Chiesa della Ponzella del 1728
(Oratorio di Santa Maria Maddalena)
Per ingrandire cliccare sull'immagine e attendere
sabato 14 maggio 2011
La città soffocante
di Giuseppe Marazzini
14.05.2011
Dopo tre serate di discussioni e presentazioni il Consiglio Comunale, con voto contrario di tutta l’opposizione, ha adottato il PGT “degli architetti”. Degli architetti, perché la partecipazione della cittadinanza alla sua ideazione e stesura è stata praticamente nulla. Qualche camminata istituzionale fra la gente e qualche questionario utilizzato sporadicamente qui e là, non si possono per nulla dire “strumenti partecipativi”. Se nell’arco della durata del documento di piano, 5 anni, si realizzassero tutti gli ambiti di trasformazione previsti, che sono 13, Legnano passerebbe dai circa 60 mila abitanti a quasi 70 mila, diventando così una città soffocante e, sotto tanti aspetti, soffocata.
Il gruppo Consiliare Sinistra Legnanese, presentando 10 emendamenti e 10 ordini del giorno, ha tentato di porre delle correzioni sostanziali e concrete a quanto proposto dall’amministrazione comunale. Sono stati accolti due atti: l’emendamento riguardante l’interramento della tratta ferroviaria che attraversa Legnano e l’ordine del giorno riguardante il recupero dell’ex colonia elioterapica sita nell’area del bosco Ronchi nel quartiere Canazza. Il risultato, in apparenza modesto, ma importante ai fini di una politica urbanistica più aderente alle esigenze dei cittadini (e pensando alla colonia elioterapica, anche conservativa sia sotto l’aspetto storico urbanistico che del suolo stesso), in particolare per quanto concerne l’interramento della ferrovia, è frutto di un lavoro di gruppo che, attraverso specifici seminari di studio con tecnici del settore, ha rivisitato gli scenari proposti dall’amministrazione, riproponendoli rivisti, integrati e aggiornati.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato ma il lavoro non è terminato, dobbiamo spiegare ora alla città perché vogliamo il parco agricolo al posto dell’area industriale ovest (area confinante con Dairago e Villa Cortese), proposta che ha suscitato un forte dibattito in aula consigliare. La vocazione economica naturale di Legnano, è sempre stata l’industria, purtroppo ormai quasi scomparsa, perciò la città economicamente deve ritrovare una sua nuova identità definitiva. Sono convinto che, oltre al rilancio di nuove attività industriali in aree in disuso ma già attrezzate, un pezzo di questa nuova identità possa nascere da nuove attività e sperimentazioni, come può essere sicuramente anche il parco agricolo ovest e tutto quanto ne deriverà.
L'Emendamento e l'Ordine del Giorno approvati - Gruppo Consiliare Sinistra Legnanese
Per ingrandire l'immagine cliccare e poi utilizzare lo zoom14.05.2011
Dopo tre serate di discussioni e presentazioni il Consiglio Comunale, con voto contrario di tutta l’opposizione, ha adottato il PGT “degli architetti”. Degli architetti, perché la partecipazione della cittadinanza alla sua ideazione e stesura è stata praticamente nulla. Qualche camminata istituzionale fra la gente e qualche questionario utilizzato sporadicamente qui e là, non si possono per nulla dire “strumenti partecipativi”. Se nell’arco della durata del documento di piano, 5 anni, si realizzassero tutti gli ambiti di trasformazione previsti, che sono 13, Legnano passerebbe dai circa 60 mila abitanti a quasi 70 mila, diventando così una città soffocante e, sotto tanti aspetti, soffocata.
Il gruppo Consiliare Sinistra Legnanese, presentando 10 emendamenti e 10 ordini del giorno, ha tentato di porre delle correzioni sostanziali e concrete a quanto proposto dall’amministrazione comunale. Sono stati accolti due atti: l’emendamento riguardante l’interramento della tratta ferroviaria che attraversa Legnano e l’ordine del giorno riguardante il recupero dell’ex colonia elioterapica sita nell’area del bosco Ronchi nel quartiere Canazza. Il risultato, in apparenza modesto, ma importante ai fini di una politica urbanistica più aderente alle esigenze dei cittadini (e pensando alla colonia elioterapica, anche conservativa sia sotto l’aspetto storico urbanistico che del suolo stesso), in particolare per quanto concerne l’interramento della ferrovia, è frutto di un lavoro di gruppo che, attraverso specifici seminari di studio con tecnici del settore, ha rivisitato gli scenari proposti dall’amministrazione, riproponendoli rivisti, integrati e aggiornati.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato ma il lavoro non è terminato, dobbiamo spiegare ora alla città perché vogliamo il parco agricolo al posto dell’area industriale ovest (area confinante con Dairago e Villa Cortese), proposta che ha suscitato un forte dibattito in aula consigliare. La vocazione economica naturale di Legnano, è sempre stata l’industria, purtroppo ormai quasi scomparsa, perciò la città economicamente deve ritrovare una sua nuova identità definitiva. Sono convinto che, oltre al rilancio di nuove attività industriali in aree in disuso ma già attrezzate, un pezzo di questa nuova identità possa nascere da nuove attività e sperimentazioni, come può essere sicuramente anche il parco agricolo ovest e tutto quanto ne deriverà.
L'Emendamento e l'Ordine del Giorno approvati - Gruppo Consiliare Sinistra Legnanese
Emendamenti approvati dei Gruppi Consiliari PD e Insieme per Legnano
Per ingrandire cliccare sull'immagine e poi usare lo zoom.
Avanzamento slides manuale
sabato 7 maggio 2011
PGT, la tre giorni del Consiglio Comunale
di Giuseppe Marazzini
07.05.2011
Qui sotto i dieci emendamenti e i dieci ordini del giorno presentati dal Gruppo Consiliare SINISTRA LEGNANESE
07.05.2011
Il Consiglio Comunale è convocato per lunedì 9 maggio 2011, alle ore 20.30, nella sala consiliare di Palazzo Malinverni, per l’adozione del Piano di Governo del Territorio (PGT). Prosecuzione della seduta martedì 10 maggio e mercoledì 11 maggio sempre alle ore 20.30.
LA CITTA' CHE NON VOGLIAMOQui sotto i dieci emendamenti e i dieci ordini del giorno presentati dal Gruppo Consiliare SINISTRA LEGNANESE
Per ingrandire cliccare due volte sull'immagine iniziale, poi utilizzare lo zoom e lo scorrimento manuale.
domenica 1 maggio 2011
1 Maggio: la profezia non muore
di Maurizio Benazzi
01.05.2011
Nella presenza politica attuale mi domando come caratterizzare meglio il mio impegno di socialista biblico per la mia città: penso di trarre una grande ispirazione da questo articolo che testimonia con precisione cosa si deve fare per una visione improntata alla solidarietà, ad una dimensione etica della vita al di fuori del personalismo, alla ricerca di una dimensione di crescita collettiva che ponga l’opzione dei più deboli al centro delle attenzioni e delle iniziative. Questo potrà avere anche delle difficoltà oggettive ad emergere all’esterno per diverse e complesse ragioni: ma la cosa importante è dare ai cittadini un segnale che non ci siamo arresi al liberismo. Abbiamo ben presenti le nostre radici: io so ad esempio chi era mio padre e ricordo le nostre condizioni di vita modestissime; è su queste basi che posso dire con orgoglio, come Ragaz, “sono socialista in quanto cristiano e cristiano in quanto socialista”.
Saluto così – a distanza di oltre un anno dalle prossime elezioni amministrative comunali – la nostra scelta di SEL nel sostenere ad esempio la candidatura di Giuseppe Marazzini a Sindaco di Legnano. Saper tracciare strade profetiche per il cambiamento è poi in fondo il mestiere di una persona che come me si occupa di teologia politica da anni. Costruire insieme sentieri nuovi per il bene comune. Saper trovare un punto di sintesi che possa essere da stimolo anche per i lontani alla Politica e perfino nella tana della Lega! Sognare è non solo legittimo ma importante per non rassegnarsi a essere incapaci perfino di progettare il proprio destino personale. Non scomodiamo quello collettivo. Siamo persone serie.
www.ecumenici.it - Il socialismo alla Ragaz: l’alba di Friesenberg a Zurigo
01.05.2011
Nella presenza politica attuale mi domando come caratterizzare meglio il mio impegno di socialista biblico per la mia città: penso di trarre una grande ispirazione da questo articolo che testimonia con precisione cosa si deve fare per una visione improntata alla solidarietà, ad una dimensione etica della vita al di fuori del personalismo, alla ricerca di una dimensione di crescita collettiva che ponga l’opzione dei più deboli al centro delle attenzioni e delle iniziative. Questo potrà avere anche delle difficoltà oggettive ad emergere all’esterno per diverse e complesse ragioni: ma la cosa importante è dare ai cittadini un segnale che non ci siamo arresi al liberismo. Abbiamo ben presenti le nostre radici: io so ad esempio chi era mio padre e ricordo le nostre condizioni di vita modestissime; è su queste basi che posso dire con orgoglio, come Ragaz, “sono socialista in quanto cristiano e cristiano in quanto socialista”.
Saluto così – a distanza di oltre un anno dalle prossime elezioni amministrative comunali – la nostra scelta di SEL nel sostenere ad esempio la candidatura di Giuseppe Marazzini a Sindaco di Legnano. Saper tracciare strade profetiche per il cambiamento è poi in fondo il mestiere di una persona che come me si occupa di teologia politica da anni. Costruire insieme sentieri nuovi per il bene comune. Saper trovare un punto di sintesi che possa essere da stimolo anche per i lontani alla Politica e perfino nella tana della Lega! Sognare è non solo legittimo ma importante per non rassegnarsi a essere incapaci perfino di progettare il proprio destino personale. Non scomodiamo quello collettivo. Siamo persone serie.
www.ecumenici.it - Il socialismo alla Ragaz: l’alba di Friesenberg a Zurigo
Iscriviti a:
Post (Atom)