20.09.2011
Alcuni amici mi hanno fatto sapere che sono stato tirato in ballo, sul sito facebook di “Questa è Legnano”, a proposito del silenzio della politica sul pessimo stato in cui si trova il fiume Olona.
Francamente pensavo che la situazione fosse saldamente in mano ai promotori “dell’Olona day” iniziativa che è stata un po’ troppo goliardica per la maggior parte dei cittadini legnanesi, ma comunque utile per denunciare il lassismo delle autorità preposte alla salvaguardia del fiume, lassismo che risale alla notte dei tempi.
Io penso che se l’Olona, nonostante la montagna di soldi spesi per tentare di recuperarla alla sua funzione originale, viene di nuovo sporcata e resa puzzolente ciò lo si deve a gravi negligenze e disattenzioni da parte di chi governa il territorio attraversato dal fiume e da chi gestisce il trattamento delle acque reflue. Le reti fognarie dei Comuni sull’asse dell’Olona sono correttamente allacciate ai depuratori? I depuratori sono adeguati alla bisogna? Funzionano correttamente? C’è il monitoraggio continuo degli scarichi industriali?
Nell’articolo sottostante par di capire che alle mie domande non ci sono risposte positive, anzi il quadro della situazione risulta essere piuttosto negativo. Fra le righe dello stesso articolo appaiono chiare di chi sono le responsabilità.
Quando le parole non bastano più, per sbloccare dall’immobilismo le nostre istituzioni, sono necessarie azioni più incisive, penso ad esempio, che un gruppo di cittadini legnanesi potrebbe presentare un esposto alla Procura di Varese e di Busto Arsizio, chiedendo di accertare se i preposti alla tutela del fiume Olona abbiano fatto tutto quello che era in loro potere, o viceversa ci sia stata negligenza colposa e spreco di risorse pubbliche.
Io sono pronto a firmarlo.
Fiume Olona 1969
Fiume Olona 2010 - Ad oggi dopo 42 anni non è cambiato nulla, se non il pescatore che non c'è più ...
Il fiume è compromesso, adesso va risanato
VALLE OLONA - (v.d.) Il fiume in passato assumeva tutti i colori dell'arcobaleno, dal rosso al turchese. Oggi la comunità lo vorrebbe ripulito, dopo un periodo felice, quando l'Olona sembrava essersi ripreso, popolato di pesci tanto che erano tornate le gare di pesca lungo le sponde. Ma i dati presentati da Arpa a fine giugno parlano chiaro: l'Olona è inquinato, seppure meno dei fiumi milanesi e brianzoli. I dati chimici, biologici e microbiologici rilevati dall'Arpa varesina evidenziano in generale una situazione di elevata compromissione, meno evidente nel tratto iniziale del corso d'acqua. Nessuna delle sostanze analizzate, in particolare i metalli pesanti, ha presentato concentrazioni superiori agli standard di qualità ambientale previsti dalla normativa. L'obiettivo prescritto anche dall'Unione Europea, a cui i sindaci vorrebbero arrivare, è il collettamento delle acque reflue civili e la depurazione di quelle industriali.
La Prealpina - 18 settembre 2011 pag.27
Arpa rivela: l’Olona non migliora
I dati estivi ripetono quelli dei periodi produttivi. Sindaci sul piede di guerra
VALLE OLONA - «I risultati delle analisi delle acque che l'Arpa ha effettuato in estate sull'Olona dicono che non ci sono variazioni rispetto a quando le aziende sono in attività: ora dobbiamo capire cosa accada nel fiume». Il sindaco di Marnate, Celestino Cerana, che con il collega Marco Roncari di Fagnano Olona aveva effettuato un sopralluogo lungo le sponde del corso d'acqua, è sconcertato.
Come per magia, durante la pausa estiva dal lavoro, le acque erano tornate limpide e i forti miasmi erano scomparsi in quasi tutti i tratti (eccezione fatta per la zona di Fagnano al confine con Gorla Maggiore).
Come leggere il dato? I sindaci ancora non si sono ritrovati, ma tutti hanno ricevuto i nuovi documenti aggiornati dell'ente deputato ai controlli. «Dobbiamo pensare a come risolvere il problema. Ora si riprende il dialogo e dobbiamo stendere una tabella di marcia come ci eravamo ripromessi a più livelli», dice il sindaco Cerana che da oltre 30 anni si batte per la riqualificazione delle acque e contro gli scarichi canaglia, ma anche per una corretta connessione alla rete fognaria in ogni paese.
Preoccupati anche gli amministratori di Gorla Minore. «Arpa lo ha detto chiaro: il 70 per cento è a carico degli scarichi civili – dice l'assessore all'ambiente Mauro Chiavarini - Il problema è chiaro: se i depuratori non li facciamo funzionare bene e non sono potenziati, non si capisce bene quali saranno le strategie. L'Ato non ha ancora iniziato a funzionare. Se non si raccolgono i soldi, non si fa niente. Tutti ci lamentiamo ma servono i fondi per gli interventi, sembra chiaro quello che dobbiamo fare». Sottolinea Chiavarini: «In questo periodo, la portata delle acque del fiume è inferiore, cosicché ogni agente inquinante è meno diluito e gli odori sono amplificati». Al momento sul piano politico non ci sono aggiornamenti: l'agenda degli amministratori è libera. Il tema del risanamento dell'Olona per i primi quindici giorni di settembre non è stato ancora affrontato, anche le istituzioni provinciali e regionali finora non hanno dato riscontri.
Probabilmente su impulso dei sindaci a seguito della lettera di Arpa riprenderà il dialogo sul risanamento delle acque del fiume, soprattutto ripartirà anche l'iter per reperire i diversi milioni di euro per il primo intervento sui depuratori. Resta da vedere se miglioreranno le condizioni del fiume appena entrerà in funzione il primo fitodepuratore della zona, intanto sono appena ripartiti i lavori del Parco dell'Acqua a Gorla Maggiore. Con questo sistema le acque fognarie prima di essere immesse nell'Olona saranno ripulite grazie al sistema "verde".
Ieri pomeriggio in centinaia gli appassionati di corsa e camminate hanno solcato la pista ciclabile: i miasmi lungo le pista ciclopedonale si potevano avvertire nettamente.
Veronica Deriu
Arpa rivela: l’Olona non migliora
I dati estivi ripetono quelli dei periodi produttivi. Sindaci sul piede di guerra
VALLE OLONA - «I risultati delle analisi delle acque che l'Arpa ha effettuato in estate sull'Olona dicono che non ci sono variazioni rispetto a quando le aziende sono in attività: ora dobbiamo capire cosa accada nel fiume». Il sindaco di Marnate, Celestino Cerana, che con il collega Marco Roncari di Fagnano Olona aveva effettuato un sopralluogo lungo le sponde del corso d'acqua, è sconcertato.
Come per magia, durante la pausa estiva dal lavoro, le acque erano tornate limpide e i forti miasmi erano scomparsi in quasi tutti i tratti (eccezione fatta per la zona di Fagnano al confine con Gorla Maggiore).
Come leggere il dato? I sindaci ancora non si sono ritrovati, ma tutti hanno ricevuto i nuovi documenti aggiornati dell'ente deputato ai controlli. «Dobbiamo pensare a come risolvere il problema. Ora si riprende il dialogo e dobbiamo stendere una tabella di marcia come ci eravamo ripromessi a più livelli», dice il sindaco Cerana che da oltre 30 anni si batte per la riqualificazione delle acque e contro gli scarichi canaglia, ma anche per una corretta connessione alla rete fognaria in ogni paese.
Preoccupati anche gli amministratori di Gorla Minore. «Arpa lo ha detto chiaro: il 70 per cento è a carico degli scarichi civili – dice l'assessore all'ambiente Mauro Chiavarini - Il problema è chiaro: se i depuratori non li facciamo funzionare bene e non sono potenziati, non si capisce bene quali saranno le strategie. L'Ato non ha ancora iniziato a funzionare. Se non si raccolgono i soldi, non si fa niente. Tutti ci lamentiamo ma servono i fondi per gli interventi, sembra chiaro quello che dobbiamo fare». Sottolinea Chiavarini: «In questo periodo, la portata delle acque del fiume è inferiore, cosicché ogni agente inquinante è meno diluito e gli odori sono amplificati». Al momento sul piano politico non ci sono aggiornamenti: l'agenda degli amministratori è libera. Il tema del risanamento dell'Olona per i primi quindici giorni di settembre non è stato ancora affrontato, anche le istituzioni provinciali e regionali finora non hanno dato riscontri.
Probabilmente su impulso dei sindaci a seguito della lettera di Arpa riprenderà il dialogo sul risanamento delle acque del fiume, soprattutto ripartirà anche l'iter per reperire i diversi milioni di euro per il primo intervento sui depuratori. Resta da vedere se miglioreranno le condizioni del fiume appena entrerà in funzione il primo fitodepuratore della zona, intanto sono appena ripartiti i lavori del Parco dell'Acqua a Gorla Maggiore. Con questo sistema le acque fognarie prima di essere immesse nell'Olona saranno ripulite grazie al sistema "verde".
Ieri pomeriggio in centinaia gli appassionati di corsa e camminate hanno solcato la pista ciclabile: i miasmi lungo le pista ciclopedonale si potevano avvertire nettamente.
Veronica Deriu
Il fiume è compromesso, adesso va risanato
VALLE OLONA - (v.d.) Il fiume in passato assumeva tutti i colori dell'arcobaleno, dal rosso al turchese. Oggi la comunità lo vorrebbe ripulito, dopo un periodo felice, quando l'Olona sembrava essersi ripreso, popolato di pesci tanto che erano tornate le gare di pesca lungo le sponde. Ma i dati presentati da Arpa a fine giugno parlano chiaro: l'Olona è inquinato, seppure meno dei fiumi milanesi e brianzoli. I dati chimici, biologici e microbiologici rilevati dall'Arpa varesina evidenziano in generale una situazione di elevata compromissione, meno evidente nel tratto iniziale del corso d'acqua. Nessuna delle sostanze analizzate, in particolare i metalli pesanti, ha presentato concentrazioni superiori agli standard di qualità ambientale previsti dalla normativa. L'obiettivo prescritto anche dall'Unione Europea, a cui i sindaci vorrebbero arrivare, è il collettamento delle acque reflue civili e la depurazione di quelle industriali.
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