LegnanoNews 03.12.2011
Foto di Luigi Frigo e Rino Lattuada

L’ex assessore ha poi raccontato la propria esperienza nella giunta comunale di Sesto San Giovanni e del caso aree Falck: “Spesso mi sono sentito dire di firmare incartamenti di cui non conoscevo, e non potevo conoscere, il contenuto – racconta Valeriano – ovviamente mi sono opposto e, dopo un lungo braccio di ferro con l’amministrazione, trovandomi da solo, non ho potuto fare altro che dimettermi”; e ci tiene a precisare che si trattava di una giunta di sinistra.
Il momento culminante del suo ruolo all’interno dell’assemblea comunale è arrivato con l’approvazione del nuovo PGT, tutto sbilanciato a favore delle proprietà dell’ampia superficie, una volta sede delle acciaierie Falck: “La proprietà, in cui primeggiano, accanto alle cooperative e all’imprenditoria immobiliare, le banche, vuole costruirci un centro commerciale di 50 mila m2 e 10 mila appartamenti. Non si sa se poi tutto ciò verrà realizzato, l’importante è dimostrare di avere i capitali da investire in questi progetti: è tutto fondato su un’economia di carta”.
“Che i cittadini lombardi non sappiano o addirittura neghino l’esistenza della criminalità organizzata nel proprio territorio è una grave mancanza di responsabilità civile”, Giulio Cavalli non ha paura di andare dritto al cuore del problema, come non ha paura di denunciare, nonostante le minacce ricevute da cosche mafiose che lo costringono da anni a vivere sotto scorta.
“La Regione Lombardia - ha affermato - ha una scarsissima attenzione nei confronti del tema ambientale, non deve quindi stupire che uno sparuto numero di malavitosi non trovi difficoltà nel gestire gran parte dello smaltimento dei rifiuti; una parte consistente dell’imprenditoria regionale, tra l’altro, li tollera”.Incita quindi i cittadini a pretendere una classe dirigente migliore, “perché quella attuale non rappresenta neanche la media della cittadinanza”, ad esigere che le leggi vengano applicate in maniera più rigorosa, a mettersi in gioco in prima persona: “La pavidità - la sua conclusione - è una forma di collusione: smettiamola di dare ragione, di riempirci la bocca con belle parole che commemorino i morti per mafia, ma agiamo, mettendo in pratica il loro insegnamento; ognuno nel proprio piccolo può farlo”.


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