Nella convenzione firmata nel 2005 era già tutto nero su bianco
La Prealpina - sabato 21.08.2010
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Il ragioniere capo dello Stato Mario Canzio si chiede perchè a costruire il nuovo ospedale di Legnano sia stata una società in cui Techint era socio mandatario, ma per trovare una risposta a questa domanda in fondo basta leggere le premesse alla “Convenzione di concessione per la costruzione e gestione del nuovo ospedale di Legnano” che l’azienda Ospedale Civile e la società di progetto ‘Genesi Uno Spa” firmarono a Milano il 23 marzo 2005.
In quel documento non si mettono solo nero su bianco tempi e modi della realizzazione di un opera da 145 milioni di euro, ma si spiega anche come si è arrivati a identificare chi deve costruire l’edificio e consegnarlo “chiavi in mano” all’azienda ospedale. Il principio su cui si basa l’operazione è la legge Merlonì, quella cioè che regola la realizzazione di opere in “project financing”.
Interessante è però rileggersi come la società “Genesi Uno” vince l’appalto.
Perché al 16 settembre 2004 le società che si erano dichiarate interessate a costruire il nuovo ospedale erano in tutto cinque, la “Astaldi Spa” di Roma e quattro associazioni. temporanee d’impresa (Ati): quella tra la “Inso-Sistemi per infrastrutture sociali Spa” di Firenze e il Consorzio Etruria di Montelupo Fiorentino; quella tra la “Maire Lavori” di Roma e la “Gesto Scarl” di Verona; quella tra la società cooperativa ‘Coopsette” di Reggio Emilia e la Cooperativa sociale “Sigla” di Forlì; quella tra la “Cooperativa Braccianti e Muratori” (Cmb) e la “Aster Associate Termoimpianti” di Carpi, provincia di Modena. Più ovviamente l’Ati promotore che diventerà “Genesi Uno Spa”, la cui capogruppo mandataria Techint ha già realizzato il progetto del nuovo ospedale.
In caso di vittoria di un altro concorrente Techint avrebbe avuto un mese di tempo per decidere se far valere il suo diritto di prelazione rilanciando con un’offerta più economica, ma alle ore 12 del 30 novembre 2004 (termine ultìmo che gli interessati avevano per presentarsi alla gara di licitazione privata) in ospedale non risulta pervenuta alcuna offerta. Tutti ritirati? Non proprio, perché lo stesso 30 novembre Techint comunica l’ampliamento della compagine societaria di Genesi, che ora comprende la Cmb e la Aster di Carpi.
Cioè gli stessi soggetti che come promotori della quarta Ati si erano interessati all’appalto. Nel 2005 la quota di Techint in “Genesi Uno” scenderà dal 71,79 al 51%, Cmb passerà dallo 0,21 al 21%. Aster resterà al 3%.
Riassetto societario assolutamente lecito, che però forse vale la pena di ricordare per aiutare a capire perché nella gara per costruire il nuovo ospedale “Genesi Uno” corse da sola.
Luigi Crespi
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