domenica 22 agosto 2010

Il Tesoro: «Sanità, appalti edilizi irregolari»

Nel mirino l'ospedale di Legnano e il nuovo cantiere costato 156 milioni di euro. I documenti depositati in Procura a Milano e inviati al Pirellone e alla Corte dei Conti.

di Simona Ravizza
CORRIERE DELLA SERA.it 19 agosto 2010


MILANO- «Appalti irregolari». Dopo il caso Niguarda, il ministero del Tesoro mette ancora sotto accusa l'edilizia sanitaria della Lombardia. L'ospedale finito nel mirino adesso è Legnano, il cui cantiere per il nuovo edificio s'è appena concluso ed è costato 156 milioni di euro. Le contestazioni degli ispettori delle Finanze sono simili a quelle già avanzate nel maggio 2009 per il Ca' Granda e mettono per l'ennesima volta in discussione le procedure di gara adottate per la scelta delle imprese di costruzione.

Il nuovo dossier è di 170 pagine. L'ha inviato il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio ed è appena arrivato ai vertici dell'azienda ospedaliera, del Pirellone e alla Corte dei Conti per presunti danni all'erario. A fine luglio è stato depositato anche in Procura. Almeno 40 le irregolarità contestate dall'ispettore Giuseppe Lombardo, tra cui, mancanza di trasparenza dell'asta che ha portato alla vittoria dell'impresa Techint, illegittimità dell'aggiudicazione dell'appalto, consulenze d'oro a manager portati da fuori, indebito coinvolgimento di Infrastrutture Lombarde per 4 milioni e rotti di euro.

Dopo i controlli al Niguarda, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni aveva invitato i 44 direttori generali dei suoi ospedali a respingere ulteriori sopralluoghi degli ispettori e a dirottarli all'Avvocatura regionale. E, soprattutto, il governatore aveva contestato le verifiche per dubbia legittimità. Ma, evidentemente, lo stop non ha fermato gli uomini del ministero dell'Economia, guidato da Giulio Tremonti. Così, dagli screzi sulla Finanziaria alle contestazioni sull'edilizia sanitaria, le frizioni tra Formigoni e Tremonti sembrano destinate a non arrestarsi mai. Anche se i due ieri sono stati protagonisti di uno scambio d'affettuosità iniziato su Facebook: «Caro Giulio, la classe non è acqua: 1947.

Tanti auguri in anticipo per il tuo compleanno», ha postato il governatore. E il ministro l'ha ringraziato con una telefonata. Eppure. La relazione inviata dal Tesoro è pesante. È stata terminata il 15 gennaio 2010 ed è arrivata all'ospedale di Legnano il 28 luglio. L'elenco di (presunte) illegittimità è lungo. Tra le principali: «Carenze e irregolarità nella procedura relativa alla concessione per la costruzione del nuovo ospedale»; «Mancanza di trasparenza e di imparzialità nell'intera procedura seguita»; «Anomalie e contraddizioni nella bozza di convenzione proposta al promotore della realizzazione del nuovo ospedale, incompatibili con il presupposto del pubblico interesse».

Il dossier bollente è finito anche sulle scrivanie del Pirellone. «Non c'è stata alcuna violazione - replicano i vertici dell'assessorato alla Sanità -. Si tratta di fatti e risvolti procedurali sui quali viene fatta richiesta di produrre controdeduzioni, che l'azienda ospedaliera di Legnano sta elaborando in dettaglio per dimostrare la perfetta legittimità di tutti gli atti». E assicurano: «Gli appalti sono regolari e trasparenti. Come previsto dalla Legge Merloni, il socio promotore (Techint) ha effettuato la costruzione del nuovo ospedale non godendo di alcun privilegio. Non c'è stato, infatti, alcun ricorso né tantomeno è stata mossa alcuna osservazione da parte del collegio dei revisori dei conti dell'ospedale che, fra l'altro, ha come componente di diritto un rappresentante del ministero dell'Economia e uno del ministero della Salute».

Gli ispettori contestano anche qui - come per il Niguarda - il ruolo avuto da Infrastrutture Lombarde, la holding del Pirellone per l'edilizia sanitaria coinvolta in tutti i cantieri dei nuovi ospedali: «C'è stato un aggravio di spesa per il compenso riconosciuto alla società (4 milioni e 140 mila euro) invece di quello stabilito per legge al personale dipendente», si legge nel documento. Accuse, anche queste respinte dall'assessorato alla Sanità: «Infrastrutture Lombarde è una società istituita da una legge regionale.

Come tale svolge correttamente il suo ruolo secondo la legislazione europea e nazionale e secondo lo Statuto regionale di autonomia. È lo strumento regionale che si dimostra decisivo per realizzare le grandi opere in tempi brevi e certi e allo stesso tempo assicura un significativo contenimento dei costi e la piena efficacia ed efficienza dell'opera. Cosa che la stessa sezione regionale della Corte dei Conti ha approvato e certificato».
Il botta e risposta continua.


CORRIERE DELLA SERA.it 19.08.2010

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