venerdì 2 maggio 2014

IKEA, MARAZZINI: "ASSESSORE FERRÈ, DIMETTITI!!"

Giuseppe Marazzini
02.05.2014



















Caso Ikea, “Ferrè deve dimettersi” – La Prealpina Legnano 02/05/2014
Dopo la presentazione del progetto opposizioni all'attacco. Ma Centinaio difende l'assessore

Cerro e Rescaldina non si sarebbero fermati comunque» Ora ci muoveremo con tutti gli strumenti possibili» 

LEGNANO - Forse ha ragione il sindaco Alberto Centinaio, «anche se su lkea avessimo preso una posizione diversa e contraria, Cerro Maggiore e Rescaldina non si sarebbero fermati comunque». Ma l'"inaspettata" pubblicazione dei documenti di valutazione ambientale strategica sull'accordo di programma che potrebbe portare Ikea alle porte di Legnano ha scatenato comunque un prevedibile terremoto politico. Già l'ultimo consiglio comunale, che vedeva all'ordine del giorno proprio la mozione con cui il consigliere di Sinistra Legnanese Giuseppe Marazzini intendeva impegnare il consiglio contro Ikea, era finito con le opposizioni che in blocco avevano abbandonato l'aula; ora il prossimo, previsto per la fine di maggio, si prevede decisamente peggio. Con le opposizioni compatte a criticare «un atteggiamento attendista che ha portato a un risultato scontato», e decise a chiederne conto alla giunta. Il commento più duro è stato proprio quello di Marazzini, che ieri ha annunciato l'intenzione di chiedere le dimissioni dell'assessore al territorio Antonio Ferrè: «Che Legnano sarebbe stato tagliato fuori era scontato - ha affermato il consigliere -. Continuando ad aspettare era prevedibile che si sarebbe arrivati a questo punto: se la giunta ha una dignità politica, adesso Ferrè deve dare le dimissioni. Altrimenti al prossimo consiglio presenterò una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Leggere che Ikea ha "inaspettatamente" presentato i suo progetto sa di presa in giro, il peso politico di Legnano in questa vicenda è stato zero. E senza un cambiamento di rotta sarà zero anche su Accam o Franco Tosi».

«Per tre volte abbiamo chiesto alla giunta di esprimere un suo giudizio - afferma Luciano Guidi, capogruppo del Nuovo centro destra. Al di là dell'entrare o meno nell'accordo di programma, è mancata totalmente una valutazione politica. Siamo dispiaciuti, ma come legnanesi ci sentiamo presi in giro». Sulla stessa linea pure il leghista Gianbattista Fratus: «Io stesso in consiglio comunale avevo sollecitato la giunta di Legnano a farsi sentire - ricorda -, ma il mio appello è rimasto inascoltato. Ora i fatti mi hanno dato ragione: quanto sta accadendo è anche colpa dell'attendismo inutile della giunta Centinaio, che oggi si trova esclusa da quanto sta accadendo. Legnano subirà tutte le conseguenze negative della realizzazione di questo progetto, mentre gli altri Comuni si prenderanno benefici in termini di opere di compensazione e oneri».

Il sindaco però non ci sta: primo l'assessore Ferrè non si tocca, secondo la sua giunta non avrebbe potuto agire diversamente. «Se avessimo preso una posizione diversa e contraria Cerro Maggiore e Rescaldina si sarebbero forse fermati? Sicuramente no - afferma Centinaio-. Ci sarebbe stata un'alternativa: quella di sedersi privatamente a negoziare sottobanco concessioni di varia natura per Legnano». Ma questo non è nello stile di chi ha fatto della trasparenza la sua bandiera, e poi comunque «in questo caso avremmo forse ottenuto una temporanea sospensione del progetto, ma ciò avrebbe voluto dire avvallare nei fatti l'intera operazione».

Così Cerro e Rescaldina sono andati per la loro strada, anche ieri il sindaco Antonio Lazzati ha affermato che l'idea che Legnano abbia intenzione di farsi tutelare da un avvocato non lo spaventa «perché tutto è stato fatto secondo la legge»: ma ora che anche la giunta Centinaio ha avuto ufficialmente accesso ai documenti dell'accordo di programma e ha rilevato «l'inadeguatezza di fondo» dell'intervento «in rapporto alla sua dimensione e alle sue ricadute», non resta che scegliere la strada da percorrere per recuperare il tempo perduto e cercare di limitare i danni: «Legnano si muoverà in tutti i modi consentiti dalla legge sia a livello amministrativo che legale - afferma il sindaco - perché solo chi vuole sfruttare questa vicenda con le armi della demagogia e della strumentalizzazione politica potrebbe immaginare una possibilità diversa». Il primo passo, però, sarà affrontare il consiglio.

Luigi Crespi


IL PROGETTO
«Un nuovo concetto di architettura»
LEGNANO - (I.c.) lkea l'aveva ripetuto per 18 mesi, il punto vendita con annessa galleria commerciale immaginato tra Cerro Maggiore e Rescaldina non sarebbe stato il classico cubo blu e giallo che gli svedesi hanno seminato in ogni parte del globo (ad esempio a Corsico). L'idea era quella «di un nuovo concetto di architettura, meglio integrato con il territorio e flessibile per poter svolgere più funzioni». Cosa volessero dire queste parole è stato chiaro ieri, quando nell'ambito della procedura di Valutazione ambientale strategica hanno cominciato a circolare i primi disegni sull'edificio che costruito in un'area di 276 mila metri quadrati coprirà una superficie di 138 mila. In verità il cubo blu con la scritta gialla c'è, e non potrebbe essere altrimenti perché quello in tutto i mondo è il simbolo di lkea. Ma è affiancato da un'altra struttura più "morbida", tutta curve, vetri e legno. «La facciata a est - si legge nella relazione allegata al piano attuativo - propone un concetto diverso, legato a un ritmo più lento e alla vegetazione». Vegetazione che in base all'idea dei progettisti dovrebbe arrampicarsi su terrazze e balconate. Anche i parcheggi, che saranno in parte coperti e in parte scoperti, saranno alternati «da un sistema di colline artificiali a verde (...) che mitigherà la visibilità complessiva del volume dell'edificio». Dentro, punto vendita e galleria commerciale avranno il loro cuore in un locale molto ampio (altezza oltre 16 metri e larghezza oltre 30) che si ispira «alle grandi gallerie cittadine come Galleria Vittorio Emanuele a Milano o la King's Cross di Londra». Gli svedesi, insomma, non hanno lasciato nulla al caso.


Ikea, Marazzini: "Assessore Ferrè, dimettiti!" – LegnanoNews 05/02/2014

(g.somazzi) - Il "volto" di Ikea proprio non piace. Il "Comitato La.Terr.A.", viste le immagini di come potrebbe essere il centro svedese tra Cerro e Rescaldina insorge e il consigliere di Sinistra Legnanese Giuseppe Marazzini, senza mezzi termini, serenamente ma con estrema fermezza, lancia il suo invito: «L'assessore Antonio Ferrè ha solo una cosa da fare, dimettersi dal suo incarico».

Dopo che i Comuni di Cerro Maggiore e Rascaldina hanno reso pubblica la Vas, (valutazione ambientale strategica) per il progetto Ikea, in città tira "aria di tempesta" con diverse realtà che puntano il dito contro l'esclusione di Legnano nella vicenda: «L'amministrazione comunale doveva prendere subito posizione - ha dichiarato Marazzini -  e non aspettare di poter entrare in un tavolo, era evidente, che non si sarebbe mai aperto per Legnano».

Quella che potrebbe sorgere tra Cerro Maggiore, Rescaldina e Legnano «è una struttura di 278mila metri quadrati che occuperà circa 130mila metri quadrati di superficie - ha spiegato il consigliere -: è paragonabile all'intera area che occupa la Franco Tosi. Insomma, un mostro che farà collassare definitivamente la viabilità: se vi sono già problemi di inquinamento, con l'arrivo di Ikea, come sarà la nostra qualità della vita? Ricordiamoci poi che lo smog è tra le sostanze più cancerogene al mondo: oltre ad averlo annunciato tempo fa, l'Iarc è entrato ormai nella lista nera stilata dall'organizzazione mondiale della salute».

Il prossimo consiglio Comunale, previsto verso il 20 di Maggio, si preannuncia infuocato: le opposizioni sono pronte all'attacco e il consigliere di "Sinistra Legnanese" invita anche la maggioranza tra cui i giovani di "Rilegnano" a prendere posizione (Qui il post di riLegnano sulla vicenda): «Presenterò una mozione di sfiducia verso l'assessore - ha affermato Marazzini - Se la giunta ha una dignità politica è bene che Ferrè si dimetta poichè non è stato capace di gestire la vicenda. Com'è possibile dire che Ikea "inaspettatamente" ha presentato i suoi progetti? L'assessore ha dimostrato di operare in modo inefficace e inefficiente: se c'era una strategia è fallita e se non c'era... beh, ancora peggio».

Mancano 60 giorni per depositare le osservazioni e tutti gli interessati stanno studiando la cospicua documentazione della Vas: «La scandaglieremo a fondo, con l'aiuto di esperti - ha affermato Francesco Matera il portavoce del comitato -. Il "mostro" Ikea ha finalmente un volto: i rendering confermano il tremendo consumo di suolo. È un progetto obsoleto in quanto indica il centro commerciale come luogo aggregativo paragonando la galleria commerciale alla storica galleria Vittorio Emanuele: diciamo no a punti d'aggregazione nei centri commerciali. E stop al ricatto occupazionale».

"La.Terr.A" si ritiene «in mobilitazione permanente sino a che i progetti non vengano bloccati. E non dimentichiamoci dell'ex Cromos, ditta dismessa che sorge di fronte dove è prevista Ikea - aggiungono dal comitato -: apparentemente sembra un progetto innocuo, ma in realtà arriveranno 4 strutture commerciali. Noi continueremo a fare banchetti informativi nelle piazze del territorio perchè abbiamo constatato che solo grazie ai movimenti i cittadini riescono ad essere informati su quanto sta accadendo».

Dello stesso parere anche il  cerrese Nicola Roselli candidato sindaco di Cerro Maggiore per la lista "La Sinistra, L'ambiente": «I cerresi non possono considerarsi fuori dal territorio: anche loro subiranno danni dall'arrivo di Ikea. Legnano si deve svegliare: ha fatto la gnorri sino ad oggi e ora ne paga le conseguenze. In tutti i modi gli è stato suggerito di prendere posizione: invece niente».


Il Pd di Castellanza chiede alla giunta di dire no a Ikea – LegnanoNews 02/05/2014
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del Pd di Castellanza sul Progetto Ikea.

«Apprendiamo che nei giorni scorsi il progetto Ikea, che verrà situato tra i comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina, ha iniziato il suo iter burocratico in Regione. Il Circolo PD di Castellanza si esprime in maniera fortemente contraria rispetto a questo progetto poiché esso porterà solamente enormi svantaggi alla città di Castellanza e alla nostra zona. Innanzitutto, l’impatto derivante dal gigantesco aumento del traffico proveniente da una macroscopica area che comprende anche i cantoni italiani della Svizzera, sarà disastroso e anche Castellanza ne risentirà in maniera netta. In un’area già vessata dal traffico, dove di sovente si superano i livelli di polveri sottili e dove le arterie principali come il Sempione e la Saronnese sono spesso intasate, l’inserimento di quest’opera non farebbe che peggiorare ulteriormente la situazione, andando a sconvolgere in modo devastante anche il regolare traffico cittadino. In seconda battuta c’è da considerare l’evidente ridondanza di centri commerciali che hanno portato questa zona ad essere a livello europeo una delle zone a più alta concentrazione di centri commerciali, quindi viene da sé che un altro sarebbe solo superfluo. Chiediamo a gran voce che l’Amministrazione di Castellanza, di fronte a queste evidenze, si schieri senza indugio contro questo progetto, poiché esso arrecherà alla nostra Città solo molti danni e ben pochi benefici»

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