giovedì 22 maggio 2014

PERCHÉ BISOGNA FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO, PER DI PIÙ SE AGRICOLO.

di Giuseppe Marazzini
22.05.2014

Il fenomeno del consumo di suolo in Italia è in aumento, al ritmo di 8 metri quadrati al secondo. Negli ultimi tre anni, affermano gli esperti, è stata “divorata” un’area di 720 Km quadrati, perdendo così la capacità di trattenere 270 milioni di tonnellate d’acqua. La cementificazione ha comportato tra il 2009 e il 2012 l’immissione in atmosfera di 21 milioni di tonnellate di CO2. Inoltre i comuni lombardi hanno previsto nei loro PGT ben oltre 400 milioni di metri quadrati da edificare.

È da questi dati che bisogna partire per negare qualunque autorizzazione a chi vuole distruggere 300 mila metri quadri di suolo agricolo per metterci un “tempio” commerciale. Nessun comune ha il diritto, in nome di discutibili opportunità economiche o quant’altro, di far colonizzare un bene comune qual è il suolo e di condannare migliaia di persone ad un peggioramento del loro stato di salute psico-fisico.

Il fare melina e le ripicche degli assessori dei comuni principalmente interessati a questa vicenda, Cerro Maggiore, Rescaldina e Legnano, sono frutto di una stessa logica, cioè quella delle compensazioni e da qui la gara ad essere presenti negli accordi di programma. Anche le giravolte come quella del comune di Legnano, che da una posizione possibilista è passato ad una posizione negazionista, fanno parte di questo tragico gioco. Alzare la posta per ottenere qualche riconoscimento.

Oltre a cacciare le amministrazioni accondiscendenti a queste logiche, bisogna cambiare le regole di gestione del territorio e il cambiamento delle regole non può essere delegato a forze politiche compromesse e compiacenti con i “mangia” suolo di ogni risma. L’antidoto è la mobilitazione popolare, è la nascita di comitati ed associazioni che facciano da barriera a chi ci vuole schiavi di una logica di sviluppo che distrugge il nostro territorio.



Rapporto ISPRA - Il consumo di suolo in Italia 2014. Per leggerlo clicca qui


IL CAGACEMENTO

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