giovedì 29 maggio 2014

ODDIO LA BUROCRAZIA! LA BUROCRAZIA ...

di Giuseppe Marazzini
29.05.2014

Nel nostro Paese, democratico ed avanzato, succede che una anziana signora di poco più di novant’anni venga riconosciuta invalida al 100% ma senza avere diritto all’accompagnamento. Per fare ricorso contro questa decisione e tentare di ottenere il giusto riconoscimento, l’anziana signora deve intraprendere un percorso irto di difficoltà: visite e contro visite, certificati e documenti da compilare e ricompilare, irritazioni e sconforti, per non dire della dignità calpestata. Eppure migliaia di persone nelle stesse condizioni, per ottenere giustizia sono costrette a passare attraverso queste forche caudine. È una vergogna che dura da decenni.

L’altra sera, durante la seduta consiliare con oggetto il rendiconto economico dell’anno 2013, il sindaco ha introdotto i lavori pontificando contro la burocrazia dello Stato, imputandola genericamente di sovraccaricare i comuni di troppi adempimenti, tali da sottrarre tempo a un’attenta gestione della cosa pubblica.
Ops …!!, dopo quasi due anni dalla sua elezione, il sindaco si è accorto – subito - che lo Stato è burocratico e chissà perché ha avuto l’impellente necessità di comunicarlo al consiglio comunale proprio in occasione della presentazione del rendiconto economico con un avanzo di oltre due milioni di euro, che probabilmente verranno bloccati dal patto di stabilità.

La notizia dell’avanzo di bilancio era già circolata sulla stampa ormai da qualche giorno, ma tra gli ignari presenti in aula consigliare non è passato inosservato che il “messaggio al consiglio” letto dal sindaco altro non era che un tentativo di scaricare le responsabilità della sua amministrazione su fattori esterni.
Attribuire le cose non fatte alla burocrazia rimanda ad un tipico atteggiamento da “funzionariato” pubblico che, non sapendo agire, addebita all’uno o all’altro ufficio la responsabilità e le lungaggini della pratica, escludendo la propria. Sentire questo, detto da un sindaco, lascia alquanto sconcertati.

Non sono stati usati forse criteri burocratici per emanare un corposo regolamento per la concessione di contributi alle associazioni? E gli stessi criteri non stati forse usati, con una celerità atipica, per far votare in consiglio comunale gli atti fondamentali della futura azienda consortile, senza poterli emendare?
Insomma, quando la burocrazia serve per i propri scopi la si usa disinvoltamente a piene mani; quando invece non si sa come giustificare i propri errori, come nel caso del rendiconto, allora la burocrazia diventa il paravento dietro il quale nascondersi.

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