venerdì 10 aprile 2015

LA FABBRICA RITROVATA

di Giuseppe Marazzini
10.04.2015

C’è il rischio che la città di Legnano perda definitivamente l’ultimo gioiello di archeologia industriale presente in città; la Manifattura di Legnano, storica fabbrica tessile tutt’ora ben conservata. Con questo mese di aprile scade anche l’ultima gara di acquisto per un valore a base d’asta di 14 milioni di euro, e finora tutte le gare predisposte dal curatore giudiziale sono andate deserte.

Si paventa così una nuova gara questa volta con il frazionamento del compendio in più lotti. L’eventuale frazionamento forse invoglierà qualcuno a farsi avanti, ma è chiaro a tutti che questo andrà a discapito dell’unitarietà della “fabbrica inglese” e, per Legnano sarà una grave perdita. Della questione si è discusso nell’ultima commissione consigliare dedicata alla nuova variante del PGT tenutasi lo scorso 31 marzo.

A titolo di consigliere ho posto personalmente il tema sollecitando lo staff dei tecnici impegnati nella “manutenzione” del PGT e l’assessorato al Territorio di fare tutti gli approfondimenti e le verifiche necessarie per far sì che la Manifattura di Legnano possa diventare un bene comune nella disponibilità del patrimonio pubblico comunale. Le ragioni della mia proposta sono mosse da priorità fondamentali per il divenire di Legnano quale città degna di questo nome.

Vivere e produrre a Legnano e nel legnanese è faticoso, sia per le infrastrutture caotiche e mal gestite (vedi i trasporti) che per carenza di ambienti di vita più efficienti, amichevoli e sicuri (aria pulita, verde di qualità, occasioni culturali, percorsi formativi, impianti o luoghi sportivi non agonistici, mobilità ciclabile, ecc.). Per rendere attraente la città è necessario elevare la qualità della vita e dell’ambiente, per i cittadini residenti, per gli abitanti temporanei e per le imprese e gli operatori economici che operano o che intendono operarvi.

E’ in questo contesto che si deve collocare il recupero della Manifattura di Legnano, che a mio parere non va considerata come una fabbrica “morta” bensì un luogo che attende da tempo di essere rigenerato. Luogo riconosciuto e amato dai molti che vi hanno vissuto e lavorato e che per molti altri è diventato un collante per visite didattiche e culturali, studi di recupero, laboratori artigianali, ecc.

Sulla rigenerazione della Manifattura di Legnano, sia il pubblico che il privato si giocheranno tutta la loro credibilità di attori illuminati.  Entrambi devono lavorare insieme per far primeggiare progetti di utilizzo di alto profilo e di destinazione diffusa (luogo di rappresentanza di enti pubblici, di esposizione o di grandi eventi culturali, mostre permanenti, produzioni artigianali di prestigio, produzioni multimediali, progettazione ambientale, ecc.) piuttosto che lasciare il campo a interessi di parte affaristici e/o speculativi.

Anche i cittadini di Legnano possono e devono fare la loro parte, magari con una sorta di azionariato popolare così come è avvenuto nello scorso secolo per lo storico Ospedale di circolo. Sarà un’occasione propizia per sostenere il progetto per la “rigenerazione della fabbrica ritrovata”; è il momento di giocare la vera partita della partecipazione.

Se nulla di tutto quanto vedremo realizzarsi qui a Legnano, allora possiamo mettere in un cassetto il titolo di Città.



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