10.04.2015
C’è il rischio che la città di Legnano
perda definitivamente l’ultimo gioiello di archeologia industriale presente in
città; la Manifattura di Legnano, storica
fabbrica tessile tutt’ora ben conservata. Con questo mese di aprile scade anche
l’ultima gara di acquisto per un valore a base d’asta di 14 milioni di euro, e
finora tutte le gare predisposte dal curatore giudiziale sono andate deserte.
Si paventa così una nuova gara questa
volta con il frazionamento del compendio in più lotti. L’eventuale frazionamento
forse invoglierà qualcuno a farsi avanti, ma è chiaro a tutti che questo andrà
a discapito dell’unitarietà della “fabbrica inglese” e, per Legnano sarà una grave
perdita. Della questione si è discusso nell’ultima commissione consigliare dedicata
alla nuova variante del PGT tenutasi lo scorso 31 marzo.
A titolo di consigliere ho posto
personalmente il tema sollecitando lo staff dei tecnici impegnati nella “manutenzione”
del PGT e l’assessorato al Territorio di fare tutti gli approfondimenti e le
verifiche necessarie per far sì che la Manifattura
di Legnano possa diventare un bene comune nella disponibilità del
patrimonio pubblico comunale. Le ragioni della mia proposta sono mosse da
priorità fondamentali per il divenire di Legnano quale città degna di questo
nome.
Vivere e produrre a Legnano e nel
legnanese è faticoso, sia per le infrastrutture caotiche e mal gestite (vedi i
trasporti) che per carenza di ambienti di vita più efficienti, amichevoli e
sicuri (aria pulita, verde di qualità, occasioni culturali, percorsi formativi,
impianti o luoghi sportivi non agonistici, mobilità ciclabile, ecc.). Per rendere
attraente la città è necessario elevare la qualità della vita e dell’ambiente,
per i cittadini residenti, per gli abitanti temporanei e per le imprese e gli
operatori economici che operano o che intendono operarvi.
E’ in questo contesto che si deve
collocare il recupero della Manifattura
di Legnano, che a mio parere non va considerata come una fabbrica “morta”
bensì un luogo che attende da tempo di essere rigenerato. Luogo riconosciuto e
amato dai molti che vi hanno vissuto e lavorato e che per molti altri è diventato
un collante per visite didattiche e culturali, studi di recupero, laboratori artigianali,
ecc.
Sulla rigenerazione della Manifattura di Legnano, sia il pubblico
che il privato si giocheranno tutta la loro credibilità di attori illuminati. Entrambi devono lavorare insieme per far
primeggiare progetti di utilizzo di alto profilo e di destinazione diffusa (luogo
di rappresentanza di enti pubblici, di esposizione o di grandi eventi
culturali, mostre permanenti, produzioni artigianali di prestigio, produzioni
multimediali, progettazione ambientale, ecc.) piuttosto che lasciare il campo a
interessi di parte affaristici e/o speculativi.
Anche i cittadini di Legnano possono e devono
fare la loro parte, magari con una sorta di azionariato popolare così come è avvenuto nello scorso secolo per
lo storico Ospedale di circolo. Sarà un’occasione propizia per sostenere il
progetto per la “rigenerazione della
fabbrica ritrovata”; è il momento di giocare la vera partita della
partecipazione.
Se nulla di tutto quanto vedremo
realizzarsi qui a Legnano, allora possiamo mettere in un cassetto il titolo di
Città.
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