martedì 14 aprile 2015

VERSO IL 70° del 25 APRILE: lettera di Leopoldo Antonio Fagnani, partigiano condannato a morte.

Giuseppe Marazzini
14.04.2015

Leopoldo Antonio Fagnani
Di anni 22. Nato il 19 febbraio 1922 a Sedriano, in provincia di Milano, ed ivi residente. Diplomatosi come perito elettrotecnico presso il Regio Istituto Tecnico Feltrinelli di Milano, allo scoppio della guerra viene chiamato alle armi e si arruola in Marina. Iscrittosi alla Scuola Navale di La Spezia, ne esce con il grado di Sottotenente del Genio Navale. Dislocato a Pola, nell’attuale territorio della Croazia, dopo l’8 settembre 1943 rientra in Italia ed entra in contatto con le prime bande partigiane che vanno formandosi nei boschi intorno al fiume Ticino. Successivamente costituisce e dirige un distaccamento nel suo paese natale, con il quale compie numerose azioni di sabotaggio. Costretto a vivere alla macchia per evitare di essere catturato, la sera del 9 agosto 1944 Leopoldo Fagnani decide di ritornare a casa per un breve periodo. Tradito da un delatore, il mattino seguente viene arrestato dalla polizia fascista, che irrompe nella sua abitazione. Condotto presso il comando nazifascista di Legnano, viene poi trasferito nel penitenziario milanese di San Vittore, la sera del 31 agosto, dopo essere stato sottoposto a torture, viene condotto in frazione Cassinino (nei pressi di Pavia) e giustiziato insieme a un altro detenuto, Paolo Garanzini. Dopo alcuni giorni la partigiana Lia Tomici, informata da un compagno d’armi dell’accaduto, si reca presso l’obitorio del Policlinico di Pavia e, fingendo di riconoscere in Leopoldo Fagnani un suo parente, riesce a rivendicarne la salma, dandogli così sia esequie che sepoltura. Solo a guerra finita - sempre grazie all’opera di Lia Tomici - Leopoldo viene identificato e la sua bara è traslata nel cimitero del suo paese natale, dopo una nuova cerimonia funebre. Nel giugno del 1945 il C.L.N. (Comitato di liberazione nazionale) di Sedriano gli intitola l’ex Corso Italia, luogo in cui si trovava l’abitazione del partigiano. Sul luogo dell’eccidio invece, è stato posto un cippo commemorativo.

Lettera di Leopoldo Antonio Fagnani a Carletto, alla Signora Ester e alla Madre scritta in data 30-08-1944 da Carceri di San Vittore (Milano)

Milano S. Vittore 30 – agosto 1944

Caro Carletto o Signora Ester,
per prima cosa vi voglio pregare di dare L. 100 (cento) al latore della presente. La mamma vi rimborserà tutte le spese. In secondo luogo fate pervenire alla mamma o allo zio questo mio biglietto in modo urgentissimo; ve lo prego caldamente... Fatelo in qualunque modo.

Cara mamma,
da sabato sono a S. Vittore, nel reparto in via Papiniano nº 5 a disposizione dell’U.P.I. (ufficio – politico – investigativo).n Ti supplico e ti scongiuro di fare qualcosa per me: dillo anche allo zio. Spendi anche dei soldi e, magari, molti ma fai qualche cosa. Se fosse possibile almeno partire per la Germania !! Dillo al [illeggibile] Ten. Ranzani, al Comandante della Muti, o a qualche tedesco. Non sei stata dal ten. Padele del Naval army? Ti prego mamma o zio fate l’impossibile per me.

Come sapete tutte le volte che succede qualcosa a Milano se la prendono coi detenuti. Qui al venerdì mattina puoi portare la biancheria e al lunedì la roba da mangiare. Sigarette mi fanno sempre piacere. Con qualche buona mancia, forse la roba può essere recapitata subito. Probabilmente fra un paio di giorni manderò [illeggibile] la stessa persona a ritirare una eventuale risposta da Carletto. Naturalmente ogni ambasciata clandestina costa L. 100. Mettiti d’accordo con Carletto per questo.

Ti ho anche scritto per via normale dal carcere, ma questa tarderà sempre e poi sia la posta in partenza e in arrivo viene censurata e quindi [illeggibile] ti prego quando mi scrivi alla via Papiniano 5 di non mettere certe cose. Da mangiare non portare pane. Qualche uovo e biscotti o formaggio o salame con una scatola (anche del cioccolato). Prega, prega molto e speriamo in bene ti bacio e ti abbraccio con lo zio. Saluti a Carletto e a tutti

Carletto o Ester mi fate un piacere se telefonaste al numero alla signora Perotti, moglie di un mio compagno di cella perché venga da voi a ritirare una missiva del marito. Vi prego tutti, la mamma, discrezione e parlate il meno possibile di queste cose con estranei
Ciao Carletto e grazie e anche la Signorina Ester

Fatemi mettere in lista per i partenti per la Germania.
Fate presto !!!!
Poldino









































L’immagine riproduce la fotocopia della prima facciata dell’ultima lettera di Leopoldo Fagnani, scritta il giorno precedente la sua esecuzione.







































L’immagine riproduce la fotocopia della seconda facciata dell’ultima lettera di Leopoldo Fagnani, scritta il giorno precedente la sua esecuzione.


Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI.

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