04.04.2015
Lorenzo Viale
Di anni 27 - ingegnere alla FIAT
di Torino - nato a Torino il 25 dicembre 1917 -. Addetto militare della squadra
"Diavolo Rosso", poi ufficiale di collegamento dell'organizzazione
"Giovane Piemonte" - costretto a lasciare Torino, si unisce alle
formazioni operanti nel Canavesano -. Catturato l'8 dicembre 1944 a Torino,
nella propria abitazione, in seguito a delazione, per opera di elementi delle
Brigate Nere, essendo sceso dalla montagna nel tentativo di salvare alcuni suoi
compagni -. Processato l'8 febbraio 1945, dal Tribunale CoGu: (Contro
Guerriglia) di Torino, perché ritenuto responsabile dell'uccisione del prefetto
fascista Manganiello -. Fucilato l'11 febbraio 1945 al Poligono Nazionale del
Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, con Alfonso Gindro ed altri tre partigiani.
Torino, 9 febbraio 1945
Carissimi,
una sorte dura e purtroppo crudele sta per separarmi da voi per sempre.
Il mio dolore nel lasciarvi è il pensiero che la vostra vita è spezzata, voi
che avete fatti tanti sacrifici per me, li vedete ad un tratto frustrati da un
iniquo destino. Coraggio! Non potrò più essere il bastone dei vostri ultimi
anni ma dal cielo pregherò perché Iddio vi protegga e vi sorregga nel rimanente
cammino terreno. La speranza che ci potremo trovare in una vita migliore mi
aiuta a sopportare con calma questi attimi terribili. Bisogna avere pazienza,
la giustizia degli uomini, ahimè, troppo severa, ha voluto così.
Una cosa sola ci sia di conforto: che ho agito sempre onestamente
secondo i santi principi che mi avete inculcato sin da bambino, che ho
combattuto lealmente per un ideale che ritengo sarà sempre per voi motivo di
orgoglio, la grandezza d'Italia, la mia Patria: che non ho mai ucciso, né fatto
uccidere alcuno: che le mie mani sono nette di sangue, di furti e di rapine.
Per un ideale ho lottato e per un ideale muoio. Perdonate se ho anteposto la
Patria a voi, ma sono certo che saprete sopportare con coraggio e con fierezza
questo colpo assai duro.
Dunque, non addio, ma arrivederci in una vita migliore. Ricordatevi
sempre di un figlio che vi chiede perdono per tutte le stupidaggini che può
aver compiuto, ma che vi ha sempre voluto bene.
Un caro bacio ed abbraccio
Renzo
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