mercoledì 15 aprile 2015

VERSO IL 70° del 25 APRILE: lettera di Pompeo Bergamaschi, partigiano condannato a morte.

Giuseppe Marazzini
15.04.2015

Pompeo Bergamaschi (Sereno)
Di anni 19. Nato il 21 settembre 1925 a Poggio Rusco (Mantova); residente a Torino. Di professione operaio. Nell’autunno del 1943 si unisce ai partigiani della Val di Susa, entrando nelle fila delle formazioni garibaldine comandate da Carlo Carli. Il 25 marzo 1944 è sorpreso nella sua abitazione dagli agenti dell’Ufficio politico investigativo (UPI) di Torino ed arrestato. Rinchiuso in un primo momento in Via Asti, viene poi trasferito alle Carceri Nuove. Le torture e le percosse a cui è sottoposto ne minano la salute già precaria, tanto da costringerlo al ricovero nell’infermeria del penitenziario. Il tenente colonnello medico che lo visita ne certifica la malattia, ma nonostante questo Bergamaschi è condotto ugualmente dinanzi al Tribunale speciale per essere giudicato. La condanna a morte gli viene letta mentre egli assiste al processo steso su di una barella. L’avvocato difensore presenta immediatamente domanda di grazia, che però viene respinta in un comunicato del ministro della Giustizia Pisenti, datato 20 ottobre 1944. Tre giorni dopo, nel pomeriggio del 23 ottobre, Pompeo Bergamaschi è prelevato dalla prigione e trasportato al poligono di tiro nazionale del Martinetto, dove viene fucilato alla schiena da un plotone fascista. Secondo il verbale d’esecuzione, le sue ultime parole prima di morire sono "Viva l’Italia".

14 – 10 – 1944
Per la squadra di Carlo Carli
Cari compagni con queste mie poche righe vi faccio sapere che oggi sono passato avanti alla Corte D’Assise di Torino. E dopo lungi commeti fra loro fessi Repubblicani sono arrivati a termine con la pena di morte. Ma non importa cari compagni io muoio contento perché so che un giorno mi vendicherete.

Non mi resta che mandarvi un grande grido di Viva i Partigiani di tutte le valli perché ne sono sicuro che fate il vostro dovere come l’ho sempre fatto anchio
Mi firmo.
Bergamaschi Pompeo Sereno

Non dimenticarti del tuo grande amico Sereno
addio caro T.Rosa. Negro. Mirto. Giovanni. Paride Giuseppe. Michele. Addio Sargente Franceso ricordati di me quei famosi sei che abbiamo attraversata la dora sul filone vicino ad Avigliana.
Addio a tutti
W. I. Partigiani
Sereno
























L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Pompeo Bergamaschi, scritta ai compagni di lotta il giorno della sua condanna a morte. Nel lato sinistro del documento è impresso il timbro "Istituto storico della Resistenza in Piemonte".





















 
L’immagine riproduce la seconda facciata dell’ultima lettera di Pompeo Bergamaschi, scritta ai compagni di lotta il giorno della sua condanna a morte. Nel lato destro del documento si nota, al contrario, il timbro "Istituto storico della Resistenza in Piemonte".

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI



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