18.04.2015
Ieri l’altro, in una atmosfera da
salotto nella sala Ceccarelli in Tecnocity, luogo simbolo della vittoria della
coalizione “io amo Legnano”, il direttore organizzativo dell’Amministrazione
legnanese ha tentato di riscaldare i cuori su un argomento piuttosto lontano
dal comune sentire: il Piano di Governo del Territorio. Doveva essere una
serata clou.
La presenza dei vertici amministrativi del comune di Legnano, degli uomini di apparato, dei supporters e di alcuni presidenti delle società partecipate lo facevano ben sperare, ma così non è stato. E questo non perché gli interventi che si sono succeduti erano per lo più autoreferenziali, ma perché il politichese ha avuto il sopravvento.
Alla fine non si è capito quali fossero concretamente gli intendimenti della Amministrazione tesi a suscitare l’interesse degli operatori economici per Legnano e per la “rigenerazione” del patrimonio urbanistico della città.
La quasi totalità degli intervenuti ha usato definizioni ad effetto, quali “marketing territoriale”, “facilitazioni fiscali”, “coordinamento sovra comunale”, programmazione strategica”, ecc. ecc., ricorrendo a frasi convenzionali e, in virtù del nostro complicato sistema legislativo, di scarso valore operativo.
Alla fine, nonostante i giochi di prestigio semantici, dal cilindro non è uscito l’atteso coniglio, anzi! i prestigiatori sono stati colti in imbarazzo quando un ex sindacalista, dato il tema della serata, ha posto la domanda più ovvia che qui riassumo: stiamo parlando di economia e lavoro in relazione al PGT ma gli investitori, quelli che hanno i soldi, dove sono? Qui non ne vedo neanche uno.
Come a dire, molto parole sciupate per non concludere nulla.
La presenza dei vertici amministrativi del comune di Legnano, degli uomini di apparato, dei supporters e di alcuni presidenti delle società partecipate lo facevano ben sperare, ma così non è stato. E questo non perché gli interventi che si sono succeduti erano per lo più autoreferenziali, ma perché il politichese ha avuto il sopravvento.
Alla fine non si è capito quali fossero concretamente gli intendimenti della Amministrazione tesi a suscitare l’interesse degli operatori economici per Legnano e per la “rigenerazione” del patrimonio urbanistico della città.
La quasi totalità degli intervenuti ha usato definizioni ad effetto, quali “marketing territoriale”, “facilitazioni fiscali”, “coordinamento sovra comunale”, programmazione strategica”, ecc. ecc., ricorrendo a frasi convenzionali e, in virtù del nostro complicato sistema legislativo, di scarso valore operativo.
Alla fine, nonostante i giochi di prestigio semantici, dal cilindro non è uscito l’atteso coniglio, anzi! i prestigiatori sono stati colti in imbarazzo quando un ex sindacalista, dato il tema della serata, ha posto la domanda più ovvia che qui riassumo: stiamo parlando di economia e lavoro in relazione al PGT ma gli investitori, quelli che hanno i soldi, dove sono? Qui non ne vedo neanche uno.
Come a dire, molto parole sciupate per non concludere nulla.
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